Un volume d’affari da 170 milioni di euro derivante da frodi fiscali sul carburante messe in atto attraverso l’indicazione di crediti Iva fittizi. Ma anche operazioni contabili illecite sulle dichiarazioni fiscali. Ad accertare la maxi-frutta la Direzione Investigativa di Bari e i militari del Nucleo Investigativo di Polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Bari. Nel mirino due organizzazioni criminali. L’operazione “Levante” è scattata alle prime luci dell’alba in contemporanea in più regioni d’Italia e ha visto impegnati 500 uomini della Dia e della Gdf che hanno eseguito ordinanze di custodia cautelare nei confronti di 75 persone – delle quali 59 arrestate – con sequestro di beni per oltre 23 milioni di euro. Nella maxi-operazione sono coinvolti tre avvocati baresi, un commercialista e un ufficiale della guardia di finanza in servizio a Roma. Ma anche diversi imprenditori, oltre a esponenti del clan mafioso Parisi di Bari. È stato inoltre eseguito il sequestro preventivo di beni per un valore di oltre 18 milioni di euro tra abitazioni di lusso, auto di grossa cilindrata, denaro contante, disponibilità finanziarie e compendi aziendali. Complessivamente gli indagati sono 86, nei confronti dei quali sono ipotizzati a vario titolo i reati di associazione per delinquere, aggravata dalla transnazionalità, finalizzata alle frodi fiscali, al riciclaggio e all’autoriciclaggio dei relativi proventi nonché al trasferimento fraudolento di valori, al «contrabbando» di prodotti energetici, alle estorsioni, al traffico di sostanze stupefacenti e alla detenzione illegale di armi. Il colonnello della Guardia di Finanza in servizio a Roma sottoposto a misura cautelare che, in cambio di utilità economiche e di altra natura, avrebbe fatto eseguire abusivi accessi al sistema informatico per acquisire notizie da comunicare a uno dei promotori dell’organizzazione criminale. Agli indagati la Dda di Bari contesta, a vario titolo, i reati di associazione per delinquere aggravata dalla transnazionalità finalizzata a frode fiscali, riciclaggio e autoriciclaggio, traffico di droga ed estorsioni. Le misure sono state eseguite in Puglia, Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Liguria, Lombardia, Piemonte, Toscana e Veneto. Nell’ambito del blitz sono state emesse misure cautelari personali nei confronti di 75 persone: 15 in carcere, 44 agli arresti domiciliari, 14 destinatari dell’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria e 2 destinatari di misure interdittive. E si è provveduto al sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di oltre 18 milioni di euro. I provvedimenti sono stati emessi dal giudice per le indagini preliminari del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia. Agli arresti domiciliari è finito l’avvocato Fabio Mesto, in carcere il commercialista Francesco Paolo Noviello, interdetti per un anno invece gli avvocati Massimo Chiusolo e Pierdomenico Bisceglie. Ai domiciliari anche il colonnello della guardia di finanza Antonio Mancazzo di Bitonto.

Le indagini sono state avviate a seguito di segnalazioni di operazioni sospette e condotte attraverso intercettazioni telefoniche, ambientali e telematiche. Utili a ricostruire i sodalizi criminali anche le dichiarazioni dei collaboratori di giustizia e i dati scaricati dai telefoni cellulari sequestrati a seguito di alcune perquisizioni. Secondo il gip la prima delle due organizzazioni criminali era attiva a Bari e in Lombardia. Le frodi fiscali sarebbero avvenute attraverso un sistema di aziende consorziate, professionisti compiacenti e prestanome. Gli enormi proventi delle attività illecite – si stima un giro d’affari da 170 milioni di euro – sarebbero stati messi poi “al servizio” della criminalità organizzata barese, in grado di reclutare numerosissimi ‘fiduciari’ a cui intestare carte di credito. Denaro reinvestito anche nel narcotraffico. Il secondo gruppo criminale transnazionale, con base operativa in provincia di Bari e attivo nell’illecita commercializzazione di oli lubrificanti, avrebbe incrociato gli interessi del primo, mettendo in piedi una frode attraverso cessioni di basi lubrificanti provenienti dall’est Europa e formalmente dirette a società cipriote, greche o maltesi, ma in realtà destinate in Italia ad uso autotrazione a favore di compiacenti imprese operanti nel settore della commercializzazione e della distribuzione stradale di carburanti, con una conseguente evasione di accise per oltre 2 milioni di euro. In questo secondo filone investigativo sono state ricostruite intestazioni fittizie di beni da parte di un esponente di spicco del clan Parisi in favore di prestanome, mediante la collaborazione di un commercialista e di tre avvocati. Durante le indagini sono stati sequestrati circa 186 kg di droga, tra cocaina e hashish, oltre 4,4 milioni di euro in contanti nascosti nelle intercapedini condominiali della casa di uno dei vertici dell’organizzazione e 43 mila litri di miscele lubrificanti destinati all’autotrazione in evasione delle accise.

Questo l’elenco completo dei destinatari delle misure nell’ordinanza firmata dal gip. Arresti in carcere per Basile Angelo (nato a Taranto, residente a Riccione), Cereia Alessandro (Rovasenda, provincia di Vicenza), De Mola Domenico (Bari), Farotti Davide Giovanni (Galliate, provincia di Novara), Gelao Sebastiano (Bari), Gioffreda Angelo (nato a Brindisi, residente a Sossano provincia di Vicenza), Giordano Francesco (nato a Bitonto, residente a Nerviano provincia di Milano), Klecherova Milena Georgieva (nata in Bulgaria residente a Roma), Marotta Domenico (Bari), Marotta Giuseppe (nato a Bari ma residente in provincia di Roma), Noviello Francesco Paolo (commercialista di Bitonto), Salandra Cesare (Bari), Sicolo Emanuele (Bitonto), Spinelli Luigi (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), Zefferino Antonio Paolo (Acquaviva delel Fonti, provincia di Bari).

Arresti domiciliari per Aluiso Annunziata (nata a Bitonto, residente a Bari), Amoruso Vito Luigi (Bari), Belloro Paola (Roma), Bonasia Domenico (Bitonto), Brescia Nicola (Bari), Caldarola Maddalena (Bitonto), Camerino Giovanni (nato a Taranto, residente a Vanzago provincia di Milano), Camerino Massimo (nato a Taranto, domiciliato Vittuone provincia di Milano), Cervelli Luana (nata a Taranto residente a Morciano di Romagna), C. F. (Milano), Conte Carlo (Pojana Maggiore provincia di Vicenza), De Fonte Raffaele (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), De Giorgio Cosimo (Taranto), De Giorgio Ilario (nato a Taranto, residente a Rho), Gaiarsa Marisa (residente a Montecchio Maggiore, provincia di Vicenza), Gavric Suzana (nata a Sarajevo, residente a Bitonto), Giordano Raffaella (Bitetto, provincia di Bari), Hangiu Larisa Andrea (nata in Romania, residente a Nerviano provincia di Milano), Lapalombella Paolo (Bari), Leone Luigi (Modugno, provincia di Bari), Mancazzo Antonio (colonnello della Finanza originario di Bitonto, inservizio a Roma), Mascia Luca (Prato), Menaldo Denise (Burolo, provincia di Torino), Mesto Fabio (avvocato di Bari), Milella Michele (Bari), Mimmotti Claudio (Aprilia, provincia di Latina), Morillo Pichardo Walter Handerg (Genova), Nardelli Antonio (Castellana Grotte, provincia di Bari), Paciolla Costantino (Cassano Murge, provincia di Bari), Petragallo Luca (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), Pizzolante Cosimo (Taranto), Pugliese Pompea (Galliate provincia di Novara), Putignano Francesco (Bitonto), Quarinto Amedeo (nato a Taranto, residente Bareggio provincia di Milano), Rampino Candida (Bitonto), Ravasio Martino (Recetto, provincia di Novara), Roati Carolina (Prato), Romano Giuseppe (Acquaviva delle Fonti provincia di Bari), Sabatelli Onofrio (Monopoli, provincia di Bari), Spinelli Giuseppe (nato in Germania, residente ad Acquaviva delle Fonti, Bari), Talluto Ivano (Riccione), Tomei Marco (Genzano di Roma), Tuscano Paolo Vito (Milano) e Valletta Nicola (Bari).

Interidizione di un anno della professione per gli avvocati Chiusolo Massimo Roberto e Bisceglie Pierdomenico, entrambi di Bari.

Obbligo di presentazione ai carabinieri per tre volte a settimana per i seguenti indagati: Coschiera Aldo (Gioia del Colle, provincia di Bari), Falone Luca (Bitetto, provincia di Bari), Laforgia Nicola (Acquaviva delle Fonti, provincia di Bari), Mangione Vincenzo (Gravina di Puglia, provincia di Bari), Mariano Donato (Taranto), Milella Luigi (Bari), Naglieri Giuseppe (Bitonto), Pagano Giovanni (Villa di Briano, provincia di Cesena), Raspanti Rino (Roma), Raspanti Roberto (Arvea provincia di Roma), Spinelli Vito Domenico (Acquaviva delle Fonti, provoncia di Bari), Tedesco Francesco (Sant’Egidio del Monte Albino, provincia di Salerno), Trovato Francesco (Arvea, provincia di Roma) e Valentino Andrea (Bitonto).

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