La lotta alla droga e al bullismo inizia dalle scuole. Ne sono convinti i dirigenti scolastici, lo dimostrano gli interventi delle forze dell’ordine. Come il blitz dei carabinieri dell’altro giorno all’interno dell’istituto alberghiero Virtuoso di Salerno. Intervento concordato con la preside Ornella Pellegrino: i militari dell’Arma, oltre ad aver controllato gli spazi comuni dell’istituto, hanno anche controllato i ragazzi che lo frequentano. Ed i risultati non sono mancati: un quindicenne è stato denunciato presso la procura dei minori di Salerno per porto abusivo d’arma da taglio perché trovato in possesso di coltello a serramanico che custodiva all’interno della zaino. Il ragazzo, che non proviene da contesti familiari di tipo criminale, non ha saputo fornire agli uomini del maggiore Antonio Corvino e del capitano Manlio Malaspina, alcuna spiegazione ne sulla provenienza di quell’arma ne sul perché ne era in possesso. I carabinieri, inoltre, con il prezioso aiuto delle unità cinofile di Sarno, hanno anche scoperto e sequestrato piccoli quantitativi di hashish e marijuana che erano stati custoditi in aree comuni del plesso scolastico. Su questo punto, però, proseguono gli accertamenti per capire se quella sostanza fosse stata semplicemente nascosta oppure era oggetto di una attività di spaccio all’interno dello stesso istituto. L’attività di prevenzione, comunque, eseguita ricordiamo in sinergia con i presidi degli istituti scolastici della provincia, continuerà anche nei prossimi mesi per prevenire e reprimere tali fenomeni ma anche per una sempre più diffusa sensibilizzazione alla cultura della legalità. Nella relazione consegnata alla presidente della Corte d’Appello di Salerno Iside Russo, il procuratore capo presso il tribunale dei Minorenni, Patrizia Imperato, ha lanciato un allarme parlando di un «disagio esistenziale» dei ragazzi che si manifestano «in condotte illecite a volte messe in atto da minori provenienti da famiglie normo-costituite e prive di problemi economici». Di qui anche la strategia del procuratore per la quale «di fronte a tali reati mettere in atto una strategia meramente repressiva sia inefficace, ma al contrario l’esperienza ha permesso di verificare il contrario in quanto l’attività di contrasto da parte delle Istituzioni ha prodotto i suoi frutti. Ora è chiaro che, perché tale attività possa dirsi efficace, è necessario che l’azione sia messa in atto in modo sinergico tra le istituzioni, comprese scuole e famiglie e mirare allo sviluppo di percorsi di educazione alla legalità ed alla partecipazione attiva nella società civile dei ragazzi». E tra le misure sulle quali si è soffermata la Imperato vi è anche quella ritenuta «particolarmente efficace» e «frutto del lavoro sinergico di Procura e Questura per i tanti reati che si sono consumati nei luoghi della movida» ovvero, il Daspo Willy ovvero il divieto di accesso ai locali di intrattenimento e ai pubblici esercizi per i protagonisti di disordini o atti di violenza.