Jihadisti e gruppi armati alleati contro il regime di Bashar al-Assad hanno raggiunto il centro di Aleppo, nel nordovest della Siria, dopo intensi combattimenti con l’esercito di Damasco. Lo riferisce l’agenzia di stampa Anadolu citando proprie fonti. Anche l’emittente al-Jazeera ha confermato l’avanzata dei miliziani. Sui social media sono state diffuse le immagini dell’ingresso degli insorti nel centro della città. L’Osservatorio siriano per i diritti umani ha precisato che «dopo aver fatto esplodere due autobomba», i jihadisti sono «entrati in alcuni quartieri della metropoli», ovvero «Al-Hamdaniya e nuova Aleppo». All’agenzia Dpa attivisti da Idlib hanno confermato combattimenti particolarmente intensi intorno alla città di Saraqeb. L’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti nel Paese arabo, parla di un totale di almeno 255 morti, compresi 24 civili. La situazione nel nordovest peggiora, soprattutto per i civili, ha avvertito David Carden, vice coordinatore regionale delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari in Siria, parlando di oltre 14.000 sfollati in tre giorni. «Abbiamo segnalazioni di bambini con molte ferite a causa degli attacchi», ha detto alla Dpa.
Saraqeb “è una città cruciale perché se (le fazioni armate) ne prendessero il controllo, potrebbero controllare l’autostrada che collega Aleppo e Damasco», osservano gli attivisti. I media ufficiali siriani e l’Osservatorio siriano per i diritti umani, con sede nel Regno Unito e fonti in Siria, hanno denunciato l’uccisione di almeno quattro studenti universitari e il ferimento di altri due in un attacco delle fazioni armate contro un alloggio per universitari ad Aleppo. Ma si tratta di accuse respinte dai gruppi armati. Agli studenti dell’Università di Aleppo è stato chiesto di lasciare il campus e in città le persone vivono confinate nelle proprie case, nel timore di attacchi delle fazioni armate. Secondo Rami Abdel Rahman, a capo dell’Osservatorio, in diversi quartieri vicini alle aree degli scontri – come Nuova Aleppo, al-Furqan e Al-Hamdaniya – si è assistito a un vero e proprio esodo. Un abitante di Aleppo ha raccontato alla Dpa della paura che regna in città. «Sto raccogliendo le mie cose e con la famiglia andiamo verso Damasco», ha spiegato.
«Le prossime ore saranno decisive per le battaglie dopo l’arrivo ad Aleppo di grandi rinforzi militari da parte dell’Esercito siriano e delle forze alleate», ha detto alla Dpa Abu Mahmoud Omar, un comandante militare di una milizia fedele ad Assad ad Aleppo. Le fazioni armate parlano di un’avanzata nel mezzo di un completo collasso delle forze di Damasco, rivendicano di aver preso il controllo di decine di tank e mezzi militari e l’uccisione e la cattura di decine di forze governative. Fonti dei ribelli e attivisti a Idlib, ultima roccaforte ‘ribelle’, affermano che le fazioni armate sono entrate nel quartiere di al-Rashideen e nel Centro di ricerca scientifica, agli ingressi ovest e sud di Aleppo. Secondo la Dpa, le forze di Damasco, sostenute dagli alleati russi, hanno effettuato da mercoledì mattina più di cento raid aerei su obiettivi delle fazioni armate nelle zone di Idlib e Aleppo, che affermano di aver lanciato l’offensiva come risposta a bombardamenti delle forze di Damasco. Quello in corso viene letto come l’attacco più vasto da parte dei gruppi armati su Aleppo dal 2016 quando vennero allontanati dalle zone orientali della città e dal cessate il fuoco del 2020. La battaglia per Aleppo di otto anni fa è considerata una delle più drammatiche del conflitto esploso in Siria nel 2011 dopo l’inizio di proteste antigovernative finite nella repressione.