Uno scavo nella roccia a picco sul mare e una colata di cemento, tutto rigorosamente abusivo. Verosimilmente l’intento era quello di realizzare un solarium sulla scogliera con terrazza in via Campanariello, sulla Litoranea, dove sabato gli uomini della Capitaneria di Porto di Torre del Greco, alla guida del comandante Vittorio Giovannone, hanno sequestrato un cantiere abusivo. Nel corso della consueta attività di monitoraggio ambientale, è giunta alla sala operativa una segnalazione da parte di alcuni diportisti che denunciavano un’attività edilizia illecita in zona. L’attività sospetta si stava svolgendo in prossimità delle falesie, ossia le ripide scarpate a picco sul mare che caratterizzano la scogliera in zona Campanariello, nell’area orientale del Comune corallino. Immediatamente i militari della Capitaneria sono giunti sul posto indicato, sotto il coordinamento operativo del Centro di Controllo Ambientale Marino della Direzione Marittima della Campania, e hanno proceduto all’ispezione del sito interessato. Hanno così scoperto la realizzazione abusiva, probabilmente avviata all’alba di quello stesso giorno per non farsi scoprire in azione, di uno scavo nella roccia a picco sul mare, con una colata di cemento che modificava irrimediabilmente, lo stato naturale dei luoghi. Come poi accertato dai militari, il cantiere non aveva previsto alcuno studio di impatto e, soprattutto, non aveva nessuna autorizzazione paesaggistica, edilizia ed ambientale. Al loro arrivo sul posto gli uomini della Capitaneria non hanno trovato uomini e mezzi al lavoro, ma sono riusciti a risalire ai titolari dell’area che proprio in quella zona hanno uno stabilimento balneare e lounge bar. Così, dopo i relativi accertamenti, gli ufficiali e gli agenti di polizia giudiziaria hanno denunciato i contitolari dell’area e sequestrato tutto il sito, per un estensione di 130 metri quadrati. Inoltre sono state sequestrate tutte le attrezzature utilizzate per il cantiere abusivo, tra cui una betoniera e un mezzo cingolato, e i materiali e i residui di lavorazione, per evitare che l’abuso fosse portato a compimento. Sul caso è stato aperto un fascicolo dalla Procura di Torre Annunziata e proseguiranno le indagini per capire quale fosse l’obiettivo del cantiere e chi i soggetti implicati. Non è chiaro quale fosse l’intenzione degli autori dell’abuso, questo saranno le indagini a chiarirlo, ma non si esclude l’ipotesi che i trasgressori volessero realizzare una piattaforma suggestiva con terrazza a picco sul mare per attirare turisti nella bella stagione. Fondamentale l’intervento tempestivo della Capitaneria, che ha permesso di fermare l’abuso a poche ore dall’avvio dei lavori.

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