Una grande storia d’amore, bella e tragica come tutte le storie d’amore. È questa la trama del prossimo spettacolo teatrale che andrà in scena domenica 23 febbraio alle ore 20.00 sul grande palco dell’Auditorium dell’Istituto Professionale “M. Bosco” di Alife. L’Associazione ArTeatro è sempre più orgogliosa del successo che sta riscuotendo la Rassegna Teatrale, “Teatro D’Amatore”, fama che è arrivata a lambire commenti positivi anche in terra partenopea.
Ritornando allo spettacolo di domenica, l’Associazione ArTeatro è particolarmente legata a questa compagnia teatrale “La Classe Nuova” formata da giovani attori che “si prendono la possibilità di fare teatro”. Tra l’altro l’Associazione ha coprodotto nel 2012 un cortometraggio realizzato interamente da questi giovani talenti campani dal titolo “I Morti”.
La compagnia “La Classe Nuova” si è costituita durante gli anni di formazione del triennio 2010/2013 presso l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica del Teatro Bellini di Napoli dove tutti gli attori presenti nella piece teatrale di domenica si sono diplomati. Hanno all’attivo diversi spettacoli teatrali e non che hanno fatto riscontrare ampi consensi sia di pubblico che di critica.
L’autore e regista è Toni Porcaro e gli attori sono: Paola Maria Cacace, Andrea Caiazzo, Riccardo Ciccarelli, Veronica D’Elia, Carmine De Martino, Renato De Simone, Sara Esposito. Punta di diamante della compagnia però è il giovane attore alifano Andrea Rao che ha scoperto l’amore e la passione per il teatro recitando per la prima volta proprio in seno alla Compagnia Alifana “Ketty Di Caprio” partecipando alla messa in scena della commedia “Aulularia” di Plauto riadattata in napoletano da Vanni Isabella.
Lo spettacolo che la compagnia porterà in scena domenica sera è un dramma, del drammaturgo inglese John Ford, eseguito per la prima volta a teatro nel 1632 e composto presumibilmente tra il 1628 e il 1632. Tradizionalmente considerato uno dei grandi esponenti del teatro elisabettiano, in realtà Ford appartiene a quell’ultima propaggine di questo straordinario periodo di espressione drammatica, che fiorì nel Seicento durante il regno di Giacomo I, e ne portò all’estrema conclusione gli elementi strutturali.
Il giovane autore–regista Toni Porcaro ne ha curato l’adattamento ed un arrangiamento tutto particolare creando un inedito allestimento scenico. Il testo mette in scena un amore incestuoso tra fratello e sorella. Il contesto è il ricevimento di matrimonio di Annabella che dovrà scegliere fra vari pretendenti. Infatti il tema principale della pìece è l’incesto tra i due giovani trattato con i guanti, dato il suo significato allegorico presente nel testo originale che porta ad una visione contrapposta all’etica comune. L’invitato al ricevimento (Spettatore) verrà catapultato in una situazione di schizofrenia tra la commedia e la tragedia, vedendo morire i personaggi e un attimo dopo sentendosi chiamare a un tavolo, dal proprietario di casa, Florio, per una semplice partita a carte che non avverrà mai. Insomma, è il teatro elisabettiano. Dove tutto è il contrario di tutto, dove la tragedia lascia spazio alla commedia e viceversa.