Sarà inaugurata sabato 5 aprile alle ore 18 presso Arterrima contemporary house gallery in corso Trieste 167 a Caserta la mostra di Bruno Donzelli dal titolo “Frammenti impertinenti”.

 

Più che una mostra è un evento. Bruno Donzelli non esponeva in una galleria casertana da decenni. Memorabili le sue antologiche al Belvedere di San Leucio e alla Reggia vanvitelliana, che hanno fatto storia in città. Però, dopo le esposizioni in galleria degli anni Settanta e Ottanta, l’artista aveva sempre evitato di proporre i suoi lavori a Caserta in uno spazio privato

 

Lo fa in questa occasione presso l’Arterrima contemporary house gallery. La verità è che, più che una vera e propria galleria, Arterrima è proprio una casa d’arte, uno splendido appartamento sulla via principale della città che apre le sue porte a eventi di carattere strettamente culturale. La galleria sarà aperta anche domenica 6 aprile sempre dalle 18 con la presenza del maestro Donzelli.

Dopo le grandi mostre negli spazi pubblici nazionali ed esteri, Donzelli ha realizzato per questo evento una mostra site-specific, aperta fino al 18 maggio. La specificità di questa esposizione sta proprio nella sua dimensione domestica, per certi aspetti addirittura intima. I lavori esposti sono trenta, ma di questi solo cinque sono di grandi dimensioni, 1 metro per 1 metro, e tutte inedite, tranne una, il famoso “Auto Ritratto”. Quest’opera, realizzata incollando sulla tela il maglione utilizzato per anni dall’artista come tenuta da lavoro e intriso di pittura, proviene dall’antologica realizzata nel 2012 al Pan, il Palazzo delle Arti di Napoli, e che fu a cura del critico Enzo Battarra. Sulla stessa linea d’onda ci sarà un altro lavoro, altrettanto autobiografico, che costituirà la vera e propria sorpresa della serata.

L’aspetto preponderante e peculiare della mostra è però legato alle venticinque tele di piccole dimensioni, di 20 per 20 centimetri, realizzate appositamente per Arterrima. Non a caso il titolo della mostra è “Frammenti impertinenti”, proprio a voler sottolineare come anche nel piccolo formato rimanga intatta tutta la verve ironica di Donzelli. Anzi, la dimensione ridotta permette ancor più di apprezzare il lavoro sul frammento, sulla reliquia, che l’artista ha sviluppato nel corso dei decenni. In scala maggiore si è più fortemente colpiti dalla molteplicità di segnali, dalla ricchezza linguistica. Nel piccolo formato si coglie il particolare, la raffinatezza della citazione, il rimando colto alla storia dell’arte contemporanea.

Anche la pubblicazione che accompagna la mostra si sviluppa per frammenti. Infatti, sono riportate brevi citazioni, “pillole” dei testi critici che hanno accompagno le mostre di Donzelli negli ultimi anni, con le firme di alcuni dei più autorevoli curatori italiani e qualche contributo anche straniero. A dimostrazione che nella pittura, come nella scrittura, dal particolare si può sempre risalire all’universale.

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