Torna sul palcoscenico della pittura l’artista Emilio Marino, che il 13 e 14 ottobre espone le sue opere presso l’Istituto Comprensivo “De Curtis” di Aversa. Una mostra personale che, attraverso un caleidoscopio di colori, esprime l’essenza formale di un pittore talentuoso e artisticamente maturo.
L’influenza di “giganti” come Van Gogh e Munch, infatti, non inficia minimamente il tratto personale e originale dei suoi dipinti. Anzi, partendo dai filoni espressionista e impressionista, Marino riesce a trasmettere a chi osserva le sue opere emozioni e sensazioni che lasciano senza fiato.
E’ emblematico il quadro intitolato “La Tempesta” (olio su tela) che, rappresentando la forza della natura, contiene un sottotesto che riconduce alla caducità dell’uomo in un mondo che lo sovrasta. Opere come “Il lago al chiaro di luna” (dipinto ad olio su cartoncino telato) e “Luna blu” (acrilico e olio su tela), invece, immergono chi li guarda con occhio attento in una dimensione al tempo stesso di pacificazione e tormento interiore.
I colori vivaci e solari (tipicamente vangoghiani) di quadri come “Campo di grano”, “La rocca” e “Promontorio” (tutte realizzate a olio su cartoncino) sono un inno alla natura tratteggiato con mano sapiente e illuminata. Stupende e intrise di “creatività angosciata e angosciosa” le opere denominate “Golfo di Danzica” e “L’albero e la luna”.
Questo condensato di emozioni e colori è racchiuso nella mostra di Marino che il 13 e 14 ottobre è allestita all’Istituto Comprensivo “De Curtis” di Aversa. Una personale da non perdere non solo per gli appassionati di arte ma per chiunque voglia immergersi nel mondo dei sogni e in quello degli incubi di ognuno di noi.
Mario De Michele
LA SCHEDA DELL’ARTISTA
Emilio Marino, nato a Cesa nel 1962, sin da giovane si è dedicato alla pittura. Da autodidatta si è interessato a diversi tipi di correnti pittoriche ma quella che più lo appassionano sono l’impressionismo e l’espressionismo. Attraverso un’idealizzazione ed un’interpretazione personale, dipinge soprattutto paesaggi naturali cercando di trasmettere lo stato d’animo che suscitano in lui.
Di lui scrive Lello Nani, docente di arte: “Quando Emilio mi ha invitato nel suo studio per mostrarmi i suoi lavori mi ha colpito l’enorme varietà di temi pittorici trattati. Dipingere così è come vagare senza una meta prestabilita ma è evidente che la ricerca del Marino non poteva essere identificata con gli spazi e con i luoghi dipinti in quei quadri. Il fondamento della sua pittura non è nella descrizione denotativa dei paesaggi o degli oggetti, ma nell’interpretazione della realtà che l’artista formalizza nelle sue pitture. Il Marino è come quel girovago che, vagando con ossessione, cerca non tanto un posto dove stare, ma i luoghi della sua coscienza. Questo luogo, nel mondo abitato dall’arte, si chiama Passione. Ecco cosa ho visto quando sono andato nello studio di Emilio Marino: la Passione. E’ la Passione l’unica via per giungere alla verità dell’arte”.
Basterebbero le parole, pregne di significato, di Lello Nani, artista poliedrico, che ha sperimentato diverse forme artistico-visive, tra cui una serie di cortometraggi, per tinteggiare i tratti principali della pittura di Emilio Marino.