Con la pubblicazione sul BURC è stata resa pubblica la costituzione  da parte della Regione Campania del polo museale di Terra di Lavoro, di cui fanno parte 5 realtà locali. Pur valutando positivamente questo provvedimento – tra l’altro atteso da anni – va detto che appare singolare, bizzarro ed offensivo che in un tale progetto non trovi spazio uno dei più importanti musei del mondo, quello di Capua, uno dei tesori del nostro patrimonio culturale, culla e testimonianza della nostra civiltà. E’ clamoroso che nessuno si sia ricordato di inserirlo in questo progetto. Con tutto il rispetto per gli altri musei civici messi in rete dalla Regione, non c’è confronto con il prestigio internazionale di cui gode il Museo Campano, che  per una assurda vicenda amministrativa (legata alla soppressione delle Province) si trova oggi in un limbo, addirittura senza certezze di destinazione, con un futuro precario. Credo che su questo punto sarà concorde anche la mia amica assessora alla cultura del Comune di Caserta.

Per il museo di Mommsen e di Federico II, Finora non sono stati definiti atti certi in merito all’assetto istituzionale e gestionale, anzi sono stati disattesi tutti gli impegni assunti in modo solenne nel convegno del 3 marzo scorso. Per questi motivi continua la mobilitazione della rete delle associazioni e l’impegno dei cittadini responsabili: ci siamo rivolti anche al Ministro Dario Franceschini  affinché vengano adottati atti precisi e concreti per la piena valorizzazione e fruizione del Museo Campano (d’intesa con la Regione Campania), in modo degno ed adeguato rispetto alla sua storia nobile e prestigiosa – così come ebbe a sottolineare nel 2012 il Presidente Emerito Giorgio Napolitano nella manifestazione di inaugurazione dopo una fase di ristrutturazione ed ammodernamento.

A tal fine sono rivolte le iniziative promosse dal TCI e Volontari per Capua con la petizione “Salviamo il Museo campano”, a cui si sono affiancate altre importanti manifestazioni con progetti su “Adotta una madre” da parte di Associazioni importanti come Capuanova e la rete Aislo/le Piazze del Sapere. In particolare si segnala la mobilitazione e l’impegno del mondo del volontariato e del forum terzo settore, anche di diverse personalità del mondo della cultura, delle arti e dello sport. Tra le tante adesioni ed adozioni, vanno segnalate quelle dell’ex Ministro Massimo Bray, del giornalista Paolo Rumiz (e tanti altri intellettuali di spicco), con il patrocinio di enti ed istituzioni come La Fondazione con il Sud, la Presidenza Regione Campania, il Touring Club Nazionale, CSVNet, la Fondazione Napoli 99, la Fondazione Valenzi, Città della Scienza, l’Ordine dei Giornalisti della Campania, l’lstituto d’Arti di S. Leucio

A sostegno del futuro del Museo Campano – uno dei tesori del nostro patrimonio culturale,  culla e testimonianza della nostra civiltà – rimane attiva la partecipazione con l’impegno delle associazioni e dei cittadini, in primo luogo nei confronti delle istituzioni competenti (Mibact, Regione Campania, Provincia di Caserta e Comune di Capua)

Pasquale Iorio – Aislo/Le Piazze del Sapere

 

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui