Il “Borgo Antico” di Gioia Sannitica la location, nella meravigliosa cornice di una campagna che all’imbrunire ha accolto, sabato 12 aprile, un gran numero di ospiti eccellenti e di cittadini gioiesi che volevano essere presenti alla presentazione del testo “I Territori di Gioia Sannitica – Storia, tradizioni e Prospettive di Sviluppo”, a cura di Michelangelo Raccio. Ma forse la cosa più bella e più magica è stata l’emozione palpabile dei dieci giovani autori del libro, che hanno scritto della loro terra. O meglio, giovani autrici magistralmente guidate da Michelangelo Raccio, Professore Incaricato di Management ed Economia dell’Ambiente presso la Seconda Università degli Studi di Napoli e attualmente Assessore alla Cultura del Comune di Gioia Sannitica. Un libro che analizza, tra le altre cose, i fattori di sviluppo dell’Alto Casertano, dati anche “dall’insieme dei valori che rappresentano gli elementi distintivi di un territorio e che sono portatori di un valore aggiunto per lo stesso”, come afferma Raccio nel capitolo introduttivo del testo. “Si pensi alle conformazioni urbanistiche di un determinato luogo, alle tradizioni enogastronomiche, alle specifiche caratteristiche e conformazioni orografiche o alle capacità di creazione di distretti artigianali con specializzazioni uniche e incomparabili”, conclude il curatore.

Molto suggestiva la serata che ha puntato a quell’eleganza voluta dagli organizzatori e in particolar modo dalle giovani autrici Paola Altieri, Angela Antonucci, Roberta Barra, Agostina Gilda Cassella, Anna Conte, Carmen Franco, Natascia Marra, Caterina Riccitelli e Concetta Romano. Professioniste che hanno contribuito alla nascita di un testo che fa onore a tutto l’Alto Casertano.

“Ne “La Traviata” Giuseppe Verdi sosteneva che la bellezza, come l’amore, “dagli occhi al cuore onnipotente va”, questo libro è meraviglioso perché pone, colui che lo sfoglia, immediatamente in contatto con il fascino della nostra terra, il quale, attraverso lo sguardo, giunge direttamente al cuore del lettore”. Queste le parole usate dalla moderatrice Ida Bianchi parafrasando quelle di Verdi. Rivolgendosi agli autori Jolanda Capriglione, Presidente Club Unesco di Caserta, Docente alla Seconda Università di Napoli e Assessore alla Cultura della Città di Capua, ha dichiarato “Il vostro contributo attraverso queste pagine è davvero lodevole, Gioia si arricchisce con dei giovani professionisti come voi”. Gli interventi del padrone di casa, Mario Fiorillo, Sindaco di Gioia Sannitica, e di altri ospiti quali Federico Marazzi, docente all’Università degli studi Suor Orsola Benincasa; Diana Fidanza, Chirurgo presso la Clinica “Athena” Villa dei Pini di Piedimonte Matese; Raffaele Pucino, Assessore al Comune di Gioia Sannitica a cui è stata affidata la prefazione del libro; Fabio Pascale, Vicesindaco del Comune di Gioia Sannitica e Ugo Romano, Consigliere Comunale. “Un testo che permette uno sguardo chiaro sul territorio – ha ribadito Francesco Imperadore, Sindaco di San Potito Sannitico – queste conferenze servono al territorio e lo servono”.

Un testo che “permetterà al lettore un segmento di arricchimento civile e culturale”, come ha sottolineato Pucino nella prefazione. Sei capitoli che danno ampio respiro alle radici dei giovani autori, spaziando dal marketing territoriale alla disamina di Gioia Sannitica tra storia e leggenda, al territorio e l’ambiente che la ospitano fino ad arrivare ad allargare il giro toccando tutto il territorio del Parco Regionale del Matese compreso anche un approfondimento sulla cultura medica popolare. Interessante anche il capitolo dedicato ad un focus amministrativo dove viene fuori una cosa tanto bizzarra quanto importante, una deliberazione del Consiglio Comunale del 23.06.1918 che aveva per oggetto l’acquisto di “foglie di gelsi”. Una pratica diffusa nel territorio gioiese, perché le foglie di gelso venivano utilizzate per la produzione dei bachi da seta, la ricchezza di un tempo passato.

 

 

 

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