Tra gli altri provvedimenti varati dalla Giunta Comunale spicca la donazione al Museo Civico di interesse regionale “Raffaele Marrocco” della Città di Piedimonte Matese di un oggetto fittile, del tipo dei votivi anatomici, che, ad una prima analisi, risulta avere un orizzonte cronologico di fine IV- inizi II secolo a. C. Ad effettuare la donazione (di cui è stata informata la Soprintendenza Archeologica di Salerno Avellino Benevento e Caserta, competente per territorio, e la direttrice del Museo “R. Marrocco”, Raffaella Martino) l’Assessore all’Urbanistica ed all’Edilizia Pubblica e Privata, Attilio Costarella che, con nota Prot. N. 1010 A. T. del 15.04.2014 ha comunicato al Sindaco Vincenzo Cappello, che ha accettato, la sua ferma volontà di incrementare il patrimonio museale, a beneficio della mostra di civiltà preromana dal suggestivo titolo evocativo, di sapore pliniano, Gens fortissima Italiae – sezione luoghi di culto di età sannitica -, primo nucleo del rinato Museo cittadino, che ha preso il via il 16 Giugno dell’anno scorso nei locali al piano terraneo del complesso monumentale dell’ex Convento di San Tommaso d’Aquino.
A sua volta, il reperto archeologico è stato donato all’Assessore da un cittadino piedimontese, tale Ilario Giardiello, dal cui racconto si desume una modalità di rinvenimento sorprendentemente simile a quella che nella primavera del 1928 (o sul finire del 1927) portò alla scoperta, nell’ex uliveto Fantini, nei pressi del rione San Nicola, in località Madonna delle Grazie, del cosiddetto ‘Corridore del Monte Cila’ che, sempre dal 16 Giugno dell’anno scorso, grazie anche all’azione operosa dell’Amministrazione Comunale, fa bella mostra di sé in una apposita saletta del Museo cittadino. Il ritrovamento sarebbe avvenuto nell’ex uliveto Fantini, mentre sfalciava le erbe e dissodava il terreno sotto una imponente muraglia, che è provvista di feritoie per il deflusso delle acque piovane e, ad una prima analisi, risulta costituita da impasto di pietra locale frammista a laterizi: lacerti di tegole e vasellame che, per alcune caratteristiche costruttive, possono ascriversi ad epoca sannitica. Le caratteristiche del sito (locus sacer o amenus), la prossimità delle abbondanti sorgenti d’acqua del Torano e la vicinanza della prima (meno ben conservata, a causa degli smottamenti del terreno o per gli interventi antropici) delle quattro cinte di mura pelasgiche descritte lungo il versante meridionale del Monte Cila, fanno propendere, in prima istanza, per una preesistente struttura cultuale al servizio dell’intera comunità dell’Allifae sannitica.
L’avanzo di antichità, oggetto della donazione, solo tipologicamente simile a quelli, pure custoditi nel Museo Civico di Piedimonte Matese, provenienti dal territorio caiatino, ritrae l’estremità distale dell’arto inferiore destro: una piccola gamba destra, modellata molto grossolanamente e senza particolari dettagli anatomici, tranne nei particolari delle dita del piede, dove sono rese realisticamente dal coroplasta, mediante fine spatolatura, gli spazi interdigitali e le unghie sulla terza falange, nonché, mediante un solco perimetrale trasversale, l’immagine della solea. E’ fabbricato con argilla chiara, presumibilmente locale, dalla tonalità rosa. La tecnica di esecuzione è a stampo. Piccole chiazze di colore biancastro, mal conservate poiché stese sul manufatto dopo la cottura e pertanto, non stabilmente fissate, si notano sulla superficie inferiore della solea, tra questa e la base del piede e sulla superficie antero- laterale della gamba. Tali caratteristiche cromatiche, accanto ad una certa snellezza e morbidezza che è possibile cogliere nel votivo, permetterebbe di classificarlo, in prima battuta, come gamba destra femminile. Altezza del manufatto cm 7,0; diametro massimo cm 2,0; lunghezza del piede 4,5 cm; larghezza massima del piede 2,0 cm; altezza della solea 0,5 cm. Un contributo scientifico sull’inedito votivo anatomico da Monte Cila è stato dato, a cura dell’Assessore Costarella, sull’Annuario 2013 dell’Associazione Storica del Medio Volturno, recentemente presentato alla stampa.