Grandi applausi giovedì mattina 18 dicembre al Mercadante di Napoli per i detenuti della Casa Circondariale di Arienzo, durante lo spettacolo presentato nell’ambito della rassegna teatrale “Carceri possibili”. Gli attori “ristretti” hanno entusiasmato le scolaresche presenti allo spettacolo con un testo scritto e diretto dal ristretto Saverio Montesano. L’opera teatrale è stata messa in scena grazie ad un laboratorio attivato presso la Casa Circondariale di Arienzo da Teresa Papa e Gaetano Ippolito, che attraverso un casting hanno selezionato gli attori. Il progetto è nato in seguito all’esperienza teatrale per la legalità in cui i ristretti di Arienzo avevano realizzato le scene e i costumi per lo spettacolo “Silvia ed i suoi colori”, guidati sempre dalla costumista Teresa Papa. Questa volta i ristretti non si sono limitati alla creazione delle scene e dei costumi, ma sono anche autori e interpreti dello spettacolo presentato al Mercadante. La direttrice della Casa Circondariale di Arienzo, la dott.ssa Maria Rosaria Casaburo, ha fortemente voluto la partecipazione alla manifestazione “Carceri possibili”, in quanto grande sostenitrice del teatro come mezzo educativo e di riscatto sociale, soprattutto dopo il successo ottenuto dallo spettacolo “Silvia ed i suoi colori”. I ragazzi sono riusciti al calcare il palcoscenico del Mercadante anche grazie all’educatrice Francesca Pacelli, che è riuscita ad ottenere i permessi per tutti i ristretti del laboratorio, affinché lo spettacolo avesse luogo con tutti gli attori effettivi. Ha seguito i ragazzi nell’esperienza teatrale anche il cappellano della Casa Circondariale Don Sergio Cristo. Dopo la emozionante esperienza del Mercadante, lo spettacolo sarà replicato lunedì mattina 22 dicembre nella Casa Circondariale di Arienzo con le scenografie realizzate dai Salvatore Petrecca e Ciro Fiorillo. I ristretti. I ristretti che hanno partecipato alla rassegna teatrale sono: Aquino Antonio, La Rocca Salvatore , Risi Giovanni, Ciscognetti Filippo, Iodice Claudio, Titas Emanuele, Barbaro Mario e Pagano Paolo.