Saranno i cortometraggi in concorso, vero cuore della rassegna, a segnare il ritorno dopo due anni di assenza del Festival del cortometraggio ’O Curt. L’inaugurazione della quattro giorni dedicata al meglio della produzione internazionale di cortometraggi è fissata per domani 19 novembre alle 15:30 all’Institut français di via Crispi con la proiezione del primo blocco di film in concorso. Alle 18:15 sempre nella storica sala Cinema del Grenoble primo appuntamento con la rassegna “Mondi in corto”, che accompagnerà tutte le giornate del festival, a cura degli Istituti di cultura Confucio, Cervantes, Goethe e Institut français, con la proiezione di cortometraggi rappresentativi delle tendenze cinematografiche dei rispettivi paesi. Alle 20 presentazione del festival con i saluti del sindaco Luigi de Magistris e dell’assessore ai Giovani del Comune di Napoli Alessandra Clemente. A seguire l’inaugurazione dell’esposizione fotografica CliCiak, lo storico concorso fotografico dedicato alle più belle foto scattate sulla scena dei film italiani, con quaranta immagini di set, alla presenza di Gianni Fiorito, maestro del genere e vincitore dell’ultima edizione con le immagini de La grande bellezza. L’evento conclusivo di questa prima giornata sarà introdotta dalle giovani illustratrici della Scuola del fumetto Comix che sveleranno i manifesti cinematografici da loro realizzati in onore di Mikheil Kobakhidze, il regista georgiano cui a partire dalle 21:30 è dedicata la serata inaugurale del festival con la proiezione dei sei film brevi che compongono la sua filmografia. Contrariamente a quanto annunciato il maestro non potrà essere presente a causa di un incidente occorsogli, a presentarne l’opera ci saranno la figlia Anna e lo scrittore e storico Lasha Otkhmezuri, cui va il merito di aver contribuito alla riscoperta dei film di Kobakhidze, dopo quarant’anni di silenzio imposti dalla censura sovietica. (Tutti gli eventi del festival sono a ingresso libero, fino ad esaurimento posti) Il varo della XIV edizione del festival che si svolgerà dal 19 al 22 novembre all’Institut français e al Palazzo delle Arti di Napoli (Pan) avverrà dunque alle 15:30 nella sala Cinema del Grenoble con la proiezione di Buona Fortuna di Giovanni Dota (Italia, 2013, 12’) – storia di violenza urbana che vede protagonista un ventiquattrenne della periferia napoletana – finalista della sezione ’O Curt Napoli, destinata ai registi nati o residenti in città e premio fondativo della rassegna nel 1996. A seguire The Passenger di Alessandro Vegliante (Italia, 2013, 12’) – uno smartphone come appendice del corpo per raccontare un giorno da pendolare – finalista della sezione Leggerocorto, per le opere realizzate con attrezzature leggere. Premier Automne di Carlos De Carvalho e Aude Danset (Francia, 2013, 10’) inaugura la sezione Corti animati con la storia cupa di due ragazzini che non riescono a incontrarsi perché separati come l’estate e l’inverno, fino a che uno dei due non compie un salto carico di conseguenze. A chiusura della prima serie di proiezioni Sunny di Barbara Ott (Germania, 2013, 29’) – un padre diciannovenne mette a repentaglio la vita di suo figlio per lavorare e fare soldi – inaugura il concorso principale ’O Curt internazionale. Dalle 17 nuova serie di corti in concorso. Pig Wormer di Gavin Irvine (Gran Bretagna, 2013, 4’) per Leggerocorto – commedia brillante che si svolge interamente all’interno di una tipica cabina telefonica londinese. La strada di Raffael di Alessandro Falco (Italia/Spagna, 2013, 25’) per ’O Curt Napoli – storia di amicizia e tradimento tra due ragazzini della periferia di Napoli – già vincitore di un Pardino d’Oro Festival di Locarno 2013. Chiude il primo giorno di proiezioni del concorso un corto internazionale The Unclean di Bahram & Bahman Hajaboullou (Iran, 2014,19’) – un uomo investe un cane, un episodio che si amplifica a dismisura facendo emergere ossessioni e contraddizioni di una società fondata sull’integralismo religioso. Alle 18:15, sempre al Grenoble, primo appuntamento con la rassegna “Mondi in corto”, a cura di Istituto francese, Goethe-Institut, Cervantes e Confucio che accompagnerà i quattro giorni del festival con la proiezione di cortometraggi scelti da esperti degli istituti di cultura per rappresentare le tendenze delle cinematografie dei propri paesi. Si comincia con Le premier pas di Aurélien Laplace (Francia, 2014, 26’) – un uomo innamorato di una ragazza che abita dall’altro lato della strada si decide a fare il primo passo quando sa di doversi presto trasferire; Zombi di David Moreno (Spagna, 2012, 12’) – se non riesci più a parlare, hai lo sguardo vuoto e non ricordi nulla… Cosa sei diventato? -; The Little Violinist di Yang Wang (Cina/Usa, 2014, 15’) – allevata da un padre indigente e vessata dalle compagne di scuola la piccola Xiaobao coltiva da sola il suo grande talento; Sonntag 3 di Jochen Kuhn (Germania, 2012, 14’) – un appuntamento al buio nientemeno che con la Cancelliera tedesca. Alle 20 nel foyer dell’Institut français l’inaugurazione ufficiale alla presenza del sindaco Luigi de Magistris e dell’assessore ai Giovani Alessandra Clemente e gli interventi del presidente dell’associazione Tycho Claudia Pascotto e del direttore della Mediateca Santa Sofia Francesco Napolitano, organizzatori dell’evento. A seguire l’inaugurazione delle due esposizioni che accompagneranno la quattro giorni della rassegna: la mostra fotografica CliCiak XVII edizione, introdotta dal maestro delle foto di scena Gianni Fiorito, e la mostra Affiches per ’O Curt realizzata da giovani disegnatrici della Scuola Italiana di Comix. A seguire un cocktail di saluto. Dalle 21:30 omaggio a Mikheil Kobakhidze, introducono la figlia Anna e lo scrittore e storico Lasha Otkhmezuri. Una rassegna completa delle opere del maestro georgiano, compagno di studi e amico di Andrej Tarkovskij, costretto al silenzio dalla censura sovietica che lo accusò di “formalismo”. Solo sei titoli che racchiudono un mondo, poetico, fiabesco, umoristico, malinconico: Jeune amour (Urss, 1961, 7’); Carrousel (Urss, 1962, 11’); La noce (Urss, 1964, 23’); Le parapluie (Urss, 1967, 19’); Les musiciens (Urss, 1969, 13’); En chemin (Francia, 2003, 13’) e lo consacrano come un maestro indiscusso del cortometraggio. Se da un lato i suoi cortometraggi, in bianco e nero, privi di dialogo, con gli oggetti che si animano per agire con gli attori, e la musica a sottolineare emozioni e a creare momenti comici, rimandano ai capolavori del film muto, dall’altro le inquadrature, la mimica, lo sguardo trasfigurato e allo stesso tempo autentico sulla realtà delle relazioni, dialogano con la coeva Nouvelle Vague francese. La filmografia di Kobakhidze non sembra appartenere ad un tempo e le sue opere restano attualissime.

 

 

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