Sono ‘parziali’ riproduzioni le macchine anatomiche che sono custodite nella Cappella di Sansevero nel cuore del centro storico di Napoli. Questo l’esito di uno studio portato avanti da un’equipe scientifica interdisciplinare guidata da Domenico Galzerano responsabile dell’ecocardiografia della Divisione di cardiologia riabilitativa dell’ospedale San Gennaro di Napoli e pubblicato dalla rivista Fenix diretta da Adriano Forgione. Secondo quanto emerso dall’analisi, lo scheletro delle macchine anatomiche è reale, umano, mentre l’ipotesi ”più accreditata” è che l’apparato cardiovascolare sia una riproduzione. Lo studio – come spiegato da Galzerano – è stato effettuato sui grossi vasi e sui piccoli distretti come quello coronarico ”che – ha detto il cardiologo – nel Settecento, epoca in cui visse Raimondo di Sangro principe di Sansevero, non erano conosciuti nel dettaglio”. La ricerca, dunque, si è focalizzata sull’analisi ”di dettaglio dell’anatomia del sistema cardiocircolatorio”.

Le risposte giunte sono state definite ”dei paradossi perché – ha affermato Galzerano – i grossi vasi che dovevano essere perfettamente riprodotti presentano alcune anomalie che sono tuttavia compatibili con la vita, mentre il sistema coronarico, all’epoca quasi sconosciuto, è riprodotto perfettamente”. Un risultato che ha portato il medico a definire il principe di Sansevero ”un geniale antesignano di tecniche riproduttive cardiovascolari che saranno usate solo nel secolo successivo”. Una ricerca che se da un lato – come evidenziato dal giornalista e scrittore Maurizio Ponticiello – ”chiude una pagina di storia, dall’altro forse apre a misteri ancora più inquietanti”. Il ”grande enigma” che emerge è che sono ”perfettamente riprodotte” parti del sistema cardiocircolatorio che, dal punto di vista medico e scientifico, sono state coperte soltanto un secolo dopo. Lo studio, pertanto, afferma che le macchine anatomiche ”non sono corpi conservati grazie all’impiego della formalina, ma sono ossa reali il cui sistema vascolare venoso e arterioso è stato creato artificialmente attraverso una conoscenza superiore rispetto a quella dei tempi”. Alla presentazione dello studio, tra gli altri, ha partecipato l’assessore alla Cultura della Provincia di Napoli Francesco De Giovanni di Santa Severina. A moderare il dibattito, il caporedattore de Il Mattino Vittorio Del Tufo.

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