Tornano eccezionalmente in Italia per solo due tappe i Momix. La compagnia di ballerini piu’ famosa al mondo interrompe la tourne’e americana per approdare al Teatro ‘Carlo Gesualdo’ di Avellino. Da venerdi’ a domenica prossimi il corpo di ballo, diretto dal coreografo e fondatore Moses Pendleton, portera’ in scena ‘Bothanica’, un allestimento che ‘canta la natura’ ispirato alle quattro stagioni.

Oltre alle 3 date avellinesi la compagnia fara’ tappa anche al Teatro Verdi di Salerno, prima di riprendere la sua tourne’e internazionale con le date di aprile a Gettysburg, Las Vegas, New Brunswick, La Jolla, Omaha e Philadelphia. Una breve parentesi italiana, insomma, che interrompe il tour che li ha gia’ visti esibirsi nei teatri di Torrington, Boise, Park City, Aspen, Sante, Wickenburg e Phoenix e che porta al Gesualdo un nuovo imperdibile evento internazionale. “Siamo molto orgogliosi di essere riusciti a portare ad Avellino uno spettacolo internazionale di tale livello -spiega il presidente del Teatro ‘Carlo Gesualdo’ Luca Cipriano- che sara’ peraltro in Italia per sole due tappe, entrambe in Campania. Sono certo che il pubblico rispondera’ numeroso per seguire questo appuntamento unico che contribuisce a fare della Campania uno dei principali catalizzatori del panorama teatrale italiano”. Sul palco del teatro, dieci ballerini danzeranno la natura, i suoi colori, le sue forme e i suoi tempi. Lo spettacolo nasce dalla passione per la natura del coreografo Moses Pendleton, fondatore dei Momix, che dice di essersi ispirato per prima cosa a Vivaldi e al suo ciclo delle Quattro Stagioni. Le coreografie sono un insieme di elaborati giochi ottici, intessuti di efficaci strutture dinamiche proprie della modern dance americana. Il panorama sonoro e’ impressionante per varieta’: ben 35 diverse fonti sonore. Alla base di Bothanica c’e’ pero’ anche il desiderio di trarre lezione dall’osservazione della natura. In scena, i danzatori riescono a trasformarsi – grazie a stupefacenti incastri tra corpi, luci e tessuti – vere e proprie piante o fiori, mentre la miscela tra danza, acrobazia, luci e scenografie si traduce in illusioni ottiche vivificate da affascinantissimi suoni naturali, dalle musiche delle Quattro Stagioni di Vivaldi  e da  alcuni brani di Peter Gabriel.

 

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