AVELLINO – Più di 7mila Durc emessi nel 2011 in Irpinia. Secondo l’ultimo report della Cassa Edile della provincia di Avellino, in dodici mesi sono stati rilasciati al tessuto produttivo locale, legato al settore delle costruzioni, 7148 Documenti Unici di Regolarità Contributiva. Un dato che mostra una flessione (-6,7%) rispetto all’anno precedente “dovuta – spiegano dall’Ente paritetico irpino – alla crisi del comparto che ha determinato, così, una riduzione delle attività lavorative e quindi una minore richiesta di rilascio dell’attestazione”.

Calando la lente analitica sulle tipologie di emissione, le statistiche parlano di 2836 Durc rilasciati per l’edilizia pubblica contro i 3411 certificati rilasciati per i lavori privati. Fronte, quest’ultimo, da cui però proviene il maggior tasso d’irregolarità nei riguardi dei tre Enti assistenziali e previdenziali: su 3411 Durc emessi, 2690 sono risultati a norma, mentre 721 (21%) sono stati rilasciati ad imprese con posizione di irregolarità contributiva. Più basso, invece, l’indice di anomalia nell’edilizia pubblica: qui sono 431 su 2836 le aziende non in regola (15%) con gli obblighi legislativi e contrattuali da assolvere nei confronti di Inps, Inail e Cassa Edile. Altro dato giunge dai tempi di rilascio delle certificazioni, la cui media si attesta a 26 giorni. “Tempistica ancora troppo lunga – afferma Armando Zaffiro Puopolo, presidente dell’Ente bilaterale di Avellino – che, però, dovrà essere ridotta anche in virtù degli impegni già assunti dagli enti certificatori a seguito delle richieste formulate dalla Cassa Edile.” “Le imprese – continua – hanno infatti necessità, soprattutto nei momenti di crisi, come quello attuale, di ricevere risposte più celeri, sia da parte della Pubblica Amministrazione, nello svolgimento di ogni attività legata all’espletamento delle gare per pubblici appalti, sia da parte degli organismi preposti al rilascio della certificazione.” “Per ciò che concerne invece i tempi di verifica delle richieste fatti registrare dalla Cassa Edile, sono stati confermati – conclude – i dati dello scorso anno, che oscillano fra i 10 ed i 13 giorni, a seconda della tipologia di Durc”. Sempre in tema di certificazione, a partire da questo mese, il sistema nazionale delle Casse Edili adotterà in via sperimentale un contatore di congruità per valutare, in corso di svolgimento delle attività (e non solo in sede di stato finale), l’incidenza del costo del lavoro in termini di salari dichiarati alla Cassa Edile ed in relazione a ciascuna opera svolta. “Questa incidenza sarà poi confrontata – precisa Emilio Melito, direttore dell’Ente paritetico irpino – con il valore percentuale desunto, per tipologia costruttiva, dalle tabelle nazionali degli indici di congruità.” “L’adozione del nuovo strumento informatico – spiega – permetterà di registrare mensilmente, per ciascun cantiere e per ciascuna impresa, appaltatrice e subappaltatrice, gli scostamenti di valore della manodopera effettivamente impiegata rispetto al costo minimo della manodopera prevista.” “Le imprese – termina – potranno poi giustificare gli scostamenti rilevati dalla Cassa Edile e ciò ai fini del successivo rilascio dell’attestazione di regolarità contributiva riferita a ciascun cantiere”. Diversi i vantaggi che ne derivano. “Il calcolo della congruità in corso d’opera – aggiunge Mennato Magnolia, vice presidente dell’Ente – permetterà di verificare in modo continuo l’incidenza del costo della manodopera e di monitorare, con precisione, l’intero ciclo di vita di ogni cantiere, facendo emergere con maggiore tempestività le imprese irregolari. Ciò servirà a creare le condizioni per una reale e sana concorrenza di mercato”. “Quello della congruità – prosegue – è un altro tassello definito dalle parti sociali nell’ultimo rinnovo contrattuale, che contrasterà ancor di più l’evasione contributiva ed il lavoro irregolare, tutelando con maggiore efficacia le ragioni dei lavoratori, che, purtroppo, subiscono oggi il dramma sociale della crisi e la drastica contrazione dei livelli occupazionali”.

 

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