Da ottobre le bollette di luce e gas potrebbero più che raddoppiare se continuano gli attuali prezzi. E allora l’ultimo ombrello aperto dal governo per proteggere il più possibile le famiglie più deboli da un caro-gas che incombe anche sul prossimo inverno è dedicato ai cosiddetti “vulnerabili”, quindi agli anziani, in particolare agli over 75, alle famiglie che si trovano in condizioni economiche svantaggiate, a persone che necessitano di apparecchiature salvavita, i soggetti con disabilità coperti dalla legge 104, le utenze ubicate nelle isole minori interconnesse e quelle delle aree colpite da terremoti. Per tutti loro e senza limite reddituale o Isee, secondo quanto previsto dal Decreto aiuti-bis appena approvato dal governo, saranno applicate delle tariffe ad hoc sul gas, di fatto depurate dalla componente speculativa e quindi anche ai ricatti di Putin sul gas che da una anno a questa parte appesantiscono le bollette di luce e gas. La missione di fissare periodicamente le tariffe è affidata all’Arera. L’erogazione del gas spetterà invece ai cosiddetti operatori di ultima istanza ai quali però lo Stato corrisponderà adeguato indennizzo. Dunque, le eventuali perdite e il costo del servizio saranno a carico delle casse pubbliche. Spuntano però già le prime criticità. Non sarà facile circoscrivere la platea dei beneficiari, visto che a leggere le ultime bozze del provvedimento in circolazione, tra i destinatari ci sarebbero di fatto, seppure non chiarito esplicitamente anche gli attuali destinatari del bonus sociale soggetto però a un limite Isee di 12.000 euro l’anno. Di qui anche il nodo della sovrapposizione tecnica dei due aiuti. Ma sarà da chiarire anche se ci sarà un automatismo nell’applicazione delle tariffe scontate, come succede attualmente per il bonus sociale, e se sarà necessario fare richiesta. Una strada, quest’ultima, più improbabile, considerate le famiglie interessate che coinvolgono anche gli anziani. Non è un caso infatti se il nuovo scudo anti-rincari sul gas scatterà a gennaio 2023, salvo modifiche del provvedimento.
Una prima ipotesi, però, sulla platea alla quale guarda il governo si può azzardare grazie a una stima fatta dal Ministero della Transizione ecologica qualche mese fa, quando il governo tese una mano ai cosiddetti vulnerabili per prevedere una deroga rispetto alla completa liberalizzazione del mercato elettrico in arrivo a gennaio. Lo aveva fatto in occasione della stesura del decreto legislativo di recepimento della direttiva Ue (944/2019) sul mercato interno dell’elettricità. Una deroga sulla cui applicabilità tecnica non mancarono i dubbi espressi sia da parte dell’Arera che dell’Antitrust. Ebbene, secondo le stime del Mite, si tratta di 4,7 milioni di utenti. A decorrere dal 1° gennaio 2023, spiega la norma, «i fornitori e gli esercenti il servizio di fornitura di ultima istanza sono tenuti a offrire ai clienti vulnerabili, la fornitura di gas naturale a un prezzo che rifletta il costo effettivo di approvvigionamento nel mercato all’ingrosso, i costi efficienti del servizio di commercializzazione e le condizioni contrattuali e di qualità del servizio, così come definiti dall’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) con uno o più provvedimenti e periodicamente aggiornati». Dunque per i fornitori di ultima istanza come Enel ed Hera Comm (che si occupano già di assicurare il gas ai clienti che rimangono senza fornitore perchè fallito per esempio) la stessa Arera definirà «le specifiche misure perequative».
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