I venti di crisi che spiravano turbolenti nelle settimane precedenti sono diventati una vera e propria tempesta che sta per abbattersi sull’intero comparto della Sanità Privata Accreditata. La Cisl fp Caserta nella veste di attenta osservatrice delle vicissitudini sociosanitarie regionali, aveva già messo in evidenza, ed espresso, la seria preoccupazione per una vicenda che era potenzialmente una bomba ad orologeria e che poteva, una volta esplosa, portare al collasso l’intero sistema Sanitario Privato Accreditato Regionale.

In questi mesi, le Associazioni di Categoria Datoriali dei Centri di Riabilitazione, hanno chiesto a gran voce alla Regione Campania di rivedere e modificare il famigerato decreto n° 86 del 24/07/2013 con il quale è venuta a cessare la pratica oramai consolidata dell’osmosi tra i tetti di branca, pratica che consentiva ad ogni struttura riabilitativa di soddisfare in misura più precisa le esigenze del territorio sul quale operava, senza per altro modificare il budget assegnatole. A ciò si è aggiunto una colossale svista della Regione Campania che con il decreto n° 81 del 05/07/2013 ha aggiornato dopo anni di battaglie legali le tariffe della Riabilitazione senza però aggiornare conseguentemente il tetto di spesa per ogni struttura e ciò comporterà, a parità di budget, una diminuzione del numero di trattamenti totali, come dire, oltre al danno la beffa!!!!

Tutto questo, tuonano le varie Associazioni Datoriali della Riabilitazione, porterà a breve a dichiarare lo stato di crisi dell’intero comparto e nell’immediato, il ricorso a misure straordinarie (serrate, cassa integrazione, contratti di solidarietà) con inevitabili tagli del personale e la conseguente riduzione della capacità di assistenza in un settore, quello della riabilitazione, dove l’assistenza riabilitativa pubblica si assesta ad un laconico 10% del totale delle prestazioni erogate.

La Cisl fp Caserta, da sempre impegnata nella tutela dei lavoratori e del territorio, denuncia con forza questo stato di cose, consapevole che questa querelle sarà come al solito a carico dei lavoratori del comparto e delle fasce più deboli della popolazione. Questo quadro appare a tinte ancor più fosche se si pensa che la crisi non coinvolgerà solo la provincia di Caserta ma viste le competenze, l’intera Regione Campania, mettendo a rischio migliaia di posti di lavoro e la capacità, da parte della Regione Campania, di soddisfare il diritto fondamentale all’assistenza sanitaria per migliaia di piccoli pazienti e di anziani bisognosi di cure.

 

Nicola Cristiani (Segretario Provinciale Cisl fp Caserta)

Antonio Cerino (Cisl fp Caserta)

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