“I recenti fatti che hanno coinvolto gli autotrasportatori diretti al terminal container del porto di Napoli, hanno ancora una volta messo in evidenza un’acclarata criticità dello scalo commerciale: il sottoutilizzo delle aree retro portuali per evitare congestionamenti e colli di bottiglia che compromettono l’immagine commerciale e quindi lo sviluppo del porto.” Questo il commento di Antonio Salvatore De Biasio Presidente dell’Interporto Sud Europa. “Una struttura retro portuale come la nostra con ampi piazzali per le soste dei container e il collegamento ferroviario con il porto, è la naturale soluzione intermodale per far ripartire il principale porto del Mezzogiorno. –Continua il Presidente di ISE- Abbiamo avviato contatti mirati con gli operatori proponendo degli spazi specifici nell’interporto per la gestione delle stive di navi schedulate nelle settimane successive al posizionamento presso di noi. Un’operazione inedita rivolta sia al mondo della produzione industriale che in questo modo può liberarsi dei prodotti in uscita a prescindere dalla data di arrivo della nave sulla quale andranno imbarcati, sia alle compagnie di navigazione che possono accettare carico in anticipo, uno strumento commerciale in più per un booking competitivo.” “Attualmente non è pensabile far giungere nei porti le merci containerizzate con ampio anticipo e questo crea diseconomia nella catena logistica noi intendiamo rendere fluido invece il flusso verso i porti campani e del Mezzogiorno, infatti l’Interporto Sud Europa, attraverso l’adiacente scalo merci più grande del Sud Italia, è perfettamente connesso via ferro non solo con Napoli ma con tutti i porti con gate ferroviario” ha concluso De Biasio.

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