CASERTA – Costituito presso Confindustria Caserta il primo nucleo del comitato di imprenditori che vantano crediti ingenti e mai soddisfatti dal Comune di Caserta a seguito della dichiarazione di insolvenza dell’ente locale. In particolare, gli imprenditori intendono sollecitare i commissari liquidatori Roberto Aragno, Maddalena De Luca e Sebastiano Giangrande – nominati nel lontano 2011 – ad adottare finalmente le procedure necessarie e tempi certi per vedere soddisfatte le proprie attese.
Necessità quest’ultima, diventata tanto più urgente, alla luce della lunga e pesante crisi che attanaglia il sistema economico locale e nazionale e, ancor più, della stretta creditizia operata dagli istituti bancari – come si sa – particolarmente nei confronti delle imprese.
Insomma, in mancanza di risposte sollecite e certe il gruppo di lavoro – che si dichiara aperto, ovviamente, alla partecipazione di quanti si trovino nelle medesime condizioni di creditori insoddisfatti – promuoverà tutte le azioni di tutela possibili per sbloccare una situazione divenuta, ormai, insostenibile.
Per intanto, gli imprenditori che vantano crediti dal Comune di Caserta, con riferimento ai comportamenti dei commissari liquidatori, stigmatizzano quanto segue: 1) a diciotto mesi dalla nomina, benché in questo senso più volte sollecitati, nessuna risposta è stata finora fornita ai creditori; 2) al momento non risulta definita alcuna procedura per avviare finalmente i pagamenti dovuti.
E si tratta di somme – è appena il caso di ricordare – che con la dichiarazione di dissesto dell’ente locale, non corrisponderanno, alla fine, al totale dei crediti da ciascuno imprenditore vantato, per cui al danno, ora, si sta aggiungendo anche la beffa.
Infine, il gruppo di lavoro dei creditori del comune capoluogo – che tornerà a riunirsi nei prossimi quindici giorni – con l’ausilio tecnico messo a disposizione gratuitamente da Confindustria Caserta, unitamente alle azioni di tutela, sta verificando anche se e in che modo è possibile ipotizzare un percorso amministrativo tale da far rientrare, magari, i debiti del dissesto nei 40 milioni sbloccati dal governo per pagare i debiti della Pubblica amministrazione.