La FIOM-CGIL di Caserta, ancora una volta, lancia l’ennesimo e drammatico allarme sul futuro dell’industria metalmeccanica della Provincia di Caserta, a partire dalle emblematiche vertenze ancora aperte e che riguardano circa 3000 lavoratori impegnati nelle aziende dei diversi settori produttivi: elettronica/tlc, ferroviario/trasporti, elettrodomestici,.
JABIL CIRCUIT. La Direzione, nel dicembre 2013 annuncia e conferma 440 licenziamenti entro dicembre 2014, nonostante i diversi percorsi di ristrutturazione/riorganizzazione concordati ed avviati in sede di Ministero dello Sviluppo economico e che avevano l’obiettivo unico di superare le difficoltà di mercato, anche attraverso diversificazioni di produzioni ed il miglioramento e potenziamento dei processi di innovazione tecnologica ed ingegnerizzazione dei prodotti.
FIREMA Trasporti. Da 4 anni in gestione commissariale che, nonostante le importanti commesse in portafoglio che hanno permesso di realizzare anche profitti, rischia il fallimento se entro marzo 2015 (scadenza del Commissariamento) non subentreranno serie ed importanti soluzioni di acquisizione da parte di soggetti imprenditoriali che tutelino gli attuali livelli occupazionali e rilancino una eccellenza italiana e Casertana nel settore ferroviario, in grado di progettare, costruire e manutenere treni.
INDESIT COMPANY. Dopo l’Accordo sottoscritto nel Dicembre 2013 presso il Ministero dello Sviluppo Economico e quello del Lavoro, la Società annuncia la vendita di tutto lo storico gruppo italiano agli americani della Whirlpool. A conferma di quanto sostenuto, con forza, dalla FIOM-CGIL durante tutta la fase di confronto. Per questi motivi e riconfermando tutte le preoccupazioni che riguardano la più grossa azienda metalmeccanica della Provincia di Caserta intravediamo il concreto rischio di un aggravarsi del programma di riorganizzazione (già molto a rilento rispetto gli impegni assunti dalla Direzione in sede di Ministero) che determinerebbe ulteriori situazioni di crisi occupazionale. Ad oggi su 900 Lavoratori, circa 400 sono in CIG.
Infine, ulteriore dato drammatico è rappresentato dal forte ritardo dell’ avvio dei PAC per Caserta area di crisi. LA FIOM-CGIL di Caserta ribadisce che non è possibile sopportare nessun altro fiasco su questa iniziativa, e che la Regione Campania dovrà farsi carico degli impegni assunti nei confronti dei lavoratori del bacino. Siamo fermamente convinti che i prossimi incontri sulle diverse vertenze, previsti in settembre presso il Ministero dello Sviluppo Economico, debbano servire per fermare ed invertire questi processi di deindustrializzazione e per difendere la capacità produttiva, commerciale, economica ed occupazionale di un territorio più volte ignorato dalla politica regionale e governativa. E’ a rischio anche la tenuta democratica e sociale.
La FIOM -CGIL di Caserta nelle prossime settimane individuerà tutte le necessarie ed opportune iniziative, anche di mobilitazione, per coinvolgere le forze politico/istituzionali e per difendere e rilanciare l’attuale apparato produttivo metalmeccanico della Provincia di Caserta.