SAN POTITO SANNITICO – A seguito dell’adesione al Polo Formativo Tecnico Professionale Sistema Turistico del Matese, l’Ente Parco Regionale del Matese lancia la proposta di sottoscrivere un protocollo d’intesa conla Regione Campania, assessorato all’agricoltura; l’Ipsart “E.V.Cappello” di Piedimonte Matese, istituto capofila del Polo; l’Istituto Tecnico Agrario “A. Scorciarini Coppola” di Piedimonte Matese e i 20 comuni facenti parte dell’Ente Parco. Lo scopo di tale protocollo è quello di realizzare degli specifici percorsi formativi, della durata di 100 ore ciascuno, destinati agli operatori della ristorazione tipica operanti nell’area del Parco e ai diplomati dell’Ipsart. Tali percorsi, finanziati dalla misura 331 del PSR Campania 2007-2013, avranno la finalità di dare le necessarie informazioni sulle caratteristiche dei prodotti tipici e tradizionali dell’area matesina per poi saperli utilizzare al meglio sia nella riproposizione dei piatti tipici della tradizione locale sia in elaborazioni innovative. Obiettivi in perfetta sintonia con le finalità e gli obiettivi dei Poli formativi in quanto volti ad innalzare le competenze, aumentare l’occupazione giovanile, la cultura, il lavoro e le competitività delle imprese, ed a favorire inoltre nei ragazzi le competenze indispensabili e, insieme, la consapevolezza delle proprie attitudini, potenzialità e capacità, attraverso esperienze di stage e di lavoro. L’Ente Parco, inoltre, promuoverà un concorso per partecipare al quale dovrà essere prerogativa necessaria l’utilizzo di alcuni prodotti locali quali la farina di mais rosso di Fontegreca (mais quarantina), il fagiolo di cera, il fagiolo di Gallo Matese, la segale, il cavolo da minestra di Cusano Mutri e le patate del Matese (Letino e San Gregorio Matese). Proseguono sulla linea della valorizzazione delle produzioni locali le attività dell’Ente Parco Regionale del Matese. A tale proposito, infatti, l’Ente Parco intende creare un collegamento forte del comparto della ristorazione di qualità con i produttori agricoli locali in modo da aumentare il valore aggiunto delle produzioni tradizionali che attualmente sono utilizzate solo per l’autoconsumo locale e poco conosciute fuori dell’ambito strettamente locale. In questo senso, la ristorazione avrà come compito quello di comunicare il valore di queste produzioni in modo da assicurarne la conservazione ed un nuovo sviluppo.