”Jabil, multinazionale Usa attiva nel campo dell’elettronica, getta la maschera. Oggi, al tavolo aperto a Roma presso il ministero dello Sviluppo Economico, la Direzione di Jabil ha annunciato la chiusura degli stabilimenti di Cassina de’ Pecchi (Milano) e di Bergamo, mentre, per quanto riguarda quello di Marcianise (Caserta), si e’ limitata a formulare molte promesse senza assumere nessun impegno concreto sul rientro di nuove produzioni”. Ad affermarlo in una nota e’ Sergio Bellavita, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore Ict. Quindi, sottolinea il sindacalista, ”ci troviamo di fronte a un vero e proprio piano di dismissioni che consideriamo inaccettabile. E cio’ tanto piu’ se si considera che Jabil, senza averlo minimamente accennato al tavolo ministeriale, ha avviato le procedure dei licenziamenti per la chiusura dei due stabilimenti pochi minuti dopo l’incontro. Chiediamo quindi il ritiro immediato di tali procedure e l’apertura di un confronto per la costruzione di un progetto industriale alternativo”. In realta’, rileva Bellavita, ”e’ a rischio l’occupazione di tutti i dipendenti di Jabil Italia; sono cioe’ a rischio 1.100 posti di lavoro. Dal piano presentato dal management dell’Azienda, appare infatti evidente la volonta’ di dismettere a tappe la presenza della multinazionale Usa dal nostro Paese”.

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