“Ancora un rinvio sulla delicata questione del Firema; l’incontro al Mi.S.E. svoltosi il giorno 8 aprile tra le Organizzazioni sindacali e la Società che dovrebbe rilevare l’Azienda non ha ancora prodotto risultati e un nuovo incontro è fissato per il giorno 23 aprile”. Lo dichiarano in una nota i segretari generali della Cisl Caserta Letizia e Fim-Cisl Lanzetta. “Tutto ciò – continuano –  sta accrescendo tra i lavoratori un notevole stato di tensione e di preoccupazione, in primo luogo per le loro prospettive occupazionali e anche per il mantenimento dei loro livelli salariali e normativi. La nuova Azienda, infatti, non fa mistero di condizionare l’acquisto del FIREMA ad una riduzione dei livelli occupazionali e ad una decurtazione dei salari di fatto dei lavoratori. La FIM e la CISL di Caserta manifestano la loro decisa contrarietà di fronte a queste prospettive: il Firema rappresenta un patrimonio di professionalità, di tecnologia e di know-how che ne fanno un punto di eccellenza nel settore della trasportistica e del materferro, come è dimostrato dal fatto che, nonostante la situazione di commissariamento, ha continuato a ricevere importanti commesse a livello regionale, nazionale e internazionale. Di questi importanti risultati i lavoratori sono stati protagonisti decisivi, avendo contribuito ad essi con il loro lavoro e la loro professionalità ed avendo creduto fino in fondo nelle possibilità di ripresa e di futuro dello stabilimento. Per la FIM e per la CISL, il Firema rappresenta una preesistenza industriale strategica per lo sviluppo del territorio, da salvaguardare e ulteriormente sviluppare tramite investimenti in ricerca e innovazione e non tramite la svalutazione dei lavoratori e della loro professionalità. Di fronte a questo scenario stupisce ancora una volta il “silenzio assordante” della politica casertana e delle istituzioni del territorio. Ancora una volta la politica rischia di perdere un’occasione importante per dimostrare di non essere una costosa sovrastruttura lontana dai problemi della gente e del territorio, quanto invece una leva per il suo riscatto. La FIM e la CISL invitano la politica e le istituzioni ad esercitare la responsabilità che compete loro in questa vicenda; a fare rete e squadra, pur nella distinzione dei ruoli, avendo come primario interesse il contrasto alla crisi e il mantenimento e lo sviluppo dell’apparato industriale casertano; a sostenere i lavoratori e il sindacato che con senso di responsabilità si batte per una soluzione positiva e utile per il futuro del territorio”.


 

 

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