Piedimonte Matese –  Le maggiori organizzazioni sindacali dei pensionati, supportate da quelle dei lavoratori attivi, ancora una volta chiedono al governo una maggiore attenzione per i problemi che investono i pensionati che da anni sono considerati l’ultima ruota del carro. Ancora una volta scendono in campo per rivendicare l’applicazione del DLGS 903/92 per la rivalutazione delle pensioni ferme dal 1993; per il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione; per la legge sulla non autosufficienza e per l’estensione anche ai pensionati della riduzione delle tasse. In questi giorni migliaia di manifesti compariranno sulle bacheche delle varie organizzazioni sindacali e sulle mura di città e paesi per far sonare il campanello d’allarme per il governo. Altre manifestazioni sindacali si sono fatte negli anni passati per sollecitare l’adozione della legge per la non autosufficienza. In particolare quella della FNP-CISL  del giugno 2009  che portò oltre 200 mila pensionati a Roma riempiendo all’inverosimile Piazza   del Popolo di iscritti provenienti da tutta Italia: Sulla legge della non autosufficienza ci fu negli anni successivi un risveglio di interessi con la proposta del deputato Fioroni che raccolse intorno al suo disegno di Legge oltre 92 deputati di ogni schieramento politico. La proposta n. 5319, presentata nel mese di giugno 2012, ebbe anche l’approvazione della commissione competente ma poi  l’interruzione inattesa della legislatura fece piombare tutto nel limbo delle cose sperate ma non realizzate. Con l’azione promossa dalle organizzazioni sindacali a nome dei pensionati che sono sollecitati a firmare una specie di lettera pubblica indirizzata al Presidente del Consiglio Matteo Renzi, chiedono il rilancio dello sviluppo e dell’occupazione; la legge sulla non autosufficienza; la rivalutazione delle pensioni ferme dal 1993 per la non applicazione del DLGS 903/92 e l’estensione anche ai pensionati della riduzione delle tasse. La legge in via di approvazione alla camera nella XVI legislatura all’art. 2 così venivano considerate le persone non autosufficienti: sono considerate non autosufficienti le persone che, per una minorazione singola o plurima, hanno subito una riduzione dell’autonomia personale, correlata all’età, tale da rendere necessario un intervento assistenziale permanente , continuativo e globale nella sfera individuale o in quella di relazione.

 

In sede di prima attuazione e per un periodo di sperimentazione di tre anni a decorrere dalla data di entrata in vigore dalla presente legge, sono individuati tre livelli di gravità e i seguenti importi mensili:

 

a) I livello: 490 euro, indennità di accompagnamento;

b) II livello: 900 euro, assegno di cura;

c) III livello: 1.200 euro, assegno di cura.

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