CASERTA – Luciano Morelli è il nuovo presidente di Confindustria Caserta. E’ stato eletto oggi, dall’assemblea dell’associazione degli industriali di Terra di Lavoro, che si è riunita presso la Sala convegni, nella sede di via Roma. Morelli è stato eletto all’unanimità, con scrutinio segreto, dal cento per cento della platea elettorale presente in sala (8 mila 476 voti su un universo di 13 mila 735 voti).

Con l’elezione Luciano Morelli ha ottenuto anche il consenso  della base associativa alle linee programmatiche per il  quadriennio 2012-2016; consenso sottolineato da ripetuti e convinti applausi. E all’assemblea Morelli ha anche presentato la sua squadra, che risulta così composta: Giuseppe Cerbone (Ferrarelle Spa), vice presidente con delega al Made in Italy; Daniela Mastrangelo (Acroplastica) vice presidente con delega alle Relazioni Industriali; Vincenzo Schiavone            (Pineta Grande), vice presidente con delega all’Organizzazione; Donatella Cagnazzo (Ten Events), consigliere incaricato al Marketing  Associativo, Customer satisfaction, Cultura e Società; Alessandro Falco (Eurocrea Merchant) consigliere incaricato per Finanza e Sviluppo; Dina Lombardi (Indesit company) consigliere incaricato all’Innovazione.

Tra rinnovamento e continuità, dunque, inizia il cammino associativo del nuovo presidente, considerato infatti che per Mastrangelo, Cagnazzo e Falco si tratta di conferme. E “rinnovamento nella continuità” sono appunto le parole con le quali il presidente designato ha esordito  per illustrare il programma del suo mandato. Il cui titolo, forte e convinto, dice tutto del programma: Oltre la crisi. Rimettere in moto l’industria.

Uno slogan che rappresenta la sintesi più efficace di un ragionamento in positivo, proteso cioè a creare condizioni idonee non soltanto per superare la negativa congiuntura (peraltro, particolarmente drammatica in provincia di Caserta) ma anche per scommettere su un nuovo modello di sviluppo, “che trova nell’Ambiente e nella Cultura – ha sottolineato il nuovo presidente – fattori inesplorati e di grandi potenzialità in termini di crescita e di occupazione”.

Il ragionamento del presidente designato è stato, dunque, per grandi linee, questo: se nei quattro anni di presidenza Della Gatta – e di questo va dato merito al presidente uscente – tutti gli sforzi sono stati rivolti a contenere nel migliore dei modi possibili i dannosi effetti causati dalla crisi globale, per i prossimi dobbiamo attrezzarci a cogliere fino in fondo le opportunità di sviluppo che pure già ci sono o si intravedono: dalle bonifiche di ampie porzioni del territorio, alla sfida della candidatura di Casertaal titolo di Capitale Europea della Cultura 2019, proposto e sostenuto non a caso da Confindustria Caserta unitamente al Comune capoluogo e all’Ucsi (Unione stampa cattolica).

A questo scopo i punti di forza su cui l’associaizone degli industriali deve agire – ha ricordato Morelli – sono essenzialmente cinque: brand, reputazione, indipendenza, capacità ed autorevolezza di interlocuzione con Enti ed Istituzioni.

Certo, da un’analisi complessiva delle condizioni economiche del territorio, finora il cammino non è stato agevole, né lo sarà per il futuro. “L’Area industriale di crisi di Caserta – ha aggiunto il presidente – è tra le Aree paradigmatiche di uno sviluppo purtroppo interrotto, ma in cui nei prossimi anni cui continuerà a giocarsi la sfida tra crescita e declino. Aree contraddistinte dalla crisi di grandi impianti industriali e che, a maggior ragione, oggi ci impongono di individuare un nuovo percorso di sviluppo possibile tra vocazioni locali ed investimenti esterni”.

L’analisi del nuovo presidente non può, evidentemente, non tener conto dei numeri. Nel 2011 il Pil è aumentato nel Mezzogiorno dello 0,1%, a fronte dello 0,6% nel Centro-Nord. In termini di Pil pro capite, il Mezzogiorno nel 2011 è stato al 57,7% del valore del Centro Nord. La regione più ricca è stata la Valle d’Aosta, con 32.602 euro, seguita da Lombardia (32.538), la regione più povera è la Campania, con 16.448 euro.

In questo quadro, l’economia e la società di Terra di Lavoro sono state caratterizzate da un contesto ancora più sfavorevole, dalla presenza della criminalità, dalla inadeguatezza della Pubblica Amministrazione, dalla carenza di infrastrutture oltre che, in generale, dalla scarsa flessibilità e dall’alto costo del lavoro e dalla politica fiscale che penalizza il reddito d’impresa.

“Per invertire la rotta – ha sostenuto  Morelli – bisogna individuare e agire su possibili nuovi motori dello sviluppo”. Il nuovo presidente ne ha individuato più di uno. Per cominciare, l’industria della cultura, che può essere sicuramente uno dei principali drivers. “Con investimenti integrati in cultura e innovazione i nuovi posti di lavoro potrebbero arrivare nel Sud a 250mila, di cui 100mila laureati. A Caserta – dove si registra un tasso di attività bassissimo (meno del 30%) – potrebbero essere migliaia”. Quindi il turismo, i Servizi e  la Green economy (riciclo dei materiali, energie rinnovabili ed risparmio energetico, edilizia di qualità, fonte di sviluppo e riqualificazione del tessuto industriale). E poi, c’è tutto un complesso ragionamento che passa attraverso l’ambiente (bonifiche e riqualificazione) e più in generale il territorio.

Ma attenzione, questo non significa dover abbandonare la vocazione industriale. Tutt’altro. Per intanto, va detto che l’industria incide per circa il 20% sul pil provinciale. Dunque, per uscire dalla crisi si deve puntare innanzitutto ad azioni miranti a  fermare il declino, a salvaguardare e consolidare le industrie esistenti.

In questo senso bisogna sollecitare la burocrazia ad adottare comportamenti che diminuiscano gli oneri amministrativi per le aziende; sensibilizzare le amministrazioni e gli enti ad utilizzare il massimo dei  fondi a loro disposizione a favore delle imprese, senza indulgere in iniziative e progetti di dubbia utilità; Migliorare l’impiego degli incentivi europei , nazionali e regionali; riqualificare le aree industriali anche con investimenti per superare lo  spread digitale; aggregare le pmi in reti d’impresa; sostenere le Imprese nell’accesso al credito, all’innovazione, all’internazionalizzazione; costruire un nuovo modello di relazioni industriali sul territorio.

“Da qui il ruolo di Confindustria quale interlocutore autorevole, propositivo e critico delle Istituzioni, focalizzando l’attenzione  sulla Pubblica Amministrazione, partecipando alle decisioni, esercitando un monitoraggio della spesa ordinaria e straordinaria, partecipando alla definizione delle scelte e delle strategie”.

L’Assemblea è stata introdotta dal commiato del presidente uscente Antonio Della Gatta e conclusa dall’intervento del presidente della Nuova cooperativa Organizzata, che gestisce terreni requisiti alla Camorra. Peraltro, Confindustria Caserta, Costruttori e Cassa edili contribuiranno al sodalizio con l’acquisto di prodotti nelle tipiche confezioni del “Pacco alla camorra”.

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