CASERTA – È stata una manifestazione particolarmente partecipata, all’insegna dell’unità, quella che si è svolta questa mattina a Caserta, che ha visto scendere in piazza i sindacati CGIL –CISL –UIL, uniti e i rappresentanti di tutte le categorie e istituzioni, nonché i sindaci di varie realtà provinciali, in particolare da Caserta, Casagiove, Aversa, Piedimonte Matese. Non mancava proprio nessuno, quindi, ad una protesta che sulla scia di quella del 2 luglio scorso a Napoli, è destinata ad aprire una nuova era sindacale, quella degli obiettivi condivisi, attraverso una grande giornata di mobilitazione, per rivendicare azioni concrete e risposte serie per il lavoro e lo sviluppo di Caserta e della sua provincia.
Un lungo corteo, partito alle ore 9,30 dal Piazzale antistante la Stazione ferroviaria, è giunto a Piazza Vanvitelli dove si è svolto il comizio conclusivo, durante il quale hanno preso la parola gli esponenti di punta dei tre sindacati provinciali e Serena Sorrentino, Segretaria Nazionale Cgil, che ha tratto le conclusioni. Sintetizzando ancora una volta l’unità di intenti, la Sorrentino ha evidenziato che è giunto il tempo della mobilitazione unanime e condivisa ad oltranza per contrastare la crisi, la politica dei tagli indiscriminati e le illegalità. La leader ha ribadito la necessità che la giornata del 27 ottobre rappresenti una tappa importante in un percorso di iniziative di contrasto alla crisi, percorso al centro del quale CGIL-CISL-UIL di Caserta pongono proposte serie che la politica e le istituzioni devono assumere al centro della propria agenda, in vista dell’ormai prossima campagna elettorale, affinché il problema politico non distolga l’attenzione dai problemi reali della gente e del territorio, che sono sempre più pressanti. Al cospetto di una crisi profonda – forte di un fisco vorace alla fonte e di una insostenibile tassazione indiretta sui carburanti e sui generi di prima necessità – che con la tendenza alla de-industrializzazione comporta l’aumento crescente del numero dei disoccupati, degli inoccupati, dei lavoratori in Cassa integrazione, che toglie ai giovani ogni speranza di futuro, che riduce allo stremo i cittadini, specie i lavoratori e i pensionati, occorre attivare tutti i mezzi per un’inversione di tendenza. In un siffatto sistema, anche i Comuni, messi a dura prova dai tagli che si traducono in risorse esigue, sempre più spesso, invece di tagliare gli sprechi e i costi impropri della politica, continuano a tagliare i servizi sociali essenziali, dai trasporti agli asili nido, dalle classi a tempo pieno all’housing, abolendo, ai danni dei cittadini, le politiche socio-sanitarie e di assistenza ai più svantaggiati.
È necessario, quindi, attuare tutte le strategie possibili per un vero rilancio, attrezzare il territorio, renderlo competitivo e attrattivo di nuovi investimenti, programmare un nuovo sviluppo fondato su settori capaci di auto-alimentarsi, come la piccola azienda, il turismo, la filiera agricola e agro-alimentare.
La sfida lanciata da CGIL-CISL-UIL è quindi quella di partire dal territorio, dalle sue possibilità, dalle sue vocazioni per renderlo fortemente strutturato e integrato. Per fare ciò si deve rilanciare la questione delle infrastrutture: i lavori per il Policlinico devono partire senza ulteriori indugi e i soggetti sottoscrittori dell’Accordi di programma, a partire dal Comune di Caserta e dalla Provincia debbono mettere in campo tutto il loro peso in questa direzione; va ripresa la questione Interporto collegandola al progetto Grande Porto di Napoli, di cui l’area interportuale Marcianise-Maddaloni è il retroterra naturale; va rilanciata sul serio la questione Aeroporto di Grazzanise ormai ridotta solo ad argomento da campagna elettorale e che già da oggi può essere utilizzato per l’atterraggio dei cargo; Bisogna intervenire in direzione dei settori che hanno una vocazione territoriale e che possono dare uno sviluppo nuovo, eco-compatibile e auto-sostenibile come il turismo, l’agricoltura e la piccola impresa che va sostenuta innanzi tutto sul versante dell’accesso al credito.
Occorre inoltre una riforma efficace della politica scolastica e formativa, nella direzione di creare le professionalità di cui il territorio necessita.
Un appello unanime, dunque, è stato rivolto al governo affinché attui iniziative in grado di dare slancio a quei settori che fino a pochi anni fa rappresentavano punto di eccellenza dell’economia italiana e alle istituzioni locali, affinché favoriscano condizioni nuove in grado di traghettare il Casertano fuori dal tunnel della crisi.