Dopo aver scritto e incontrato la presidente della Camera Laura Boldrini, le lavoratrici della Ericsson di Marcianise (Caserta), impegnate da un mese in una vertenza per scongiurare la cessione dello stabilimento all’altra multinazionale Jabil, scrivono ad un’altra donna al potere per un eventuale incontro, la ministra dello Sviluppo Economico Federica Guidi, che sta seguendo l’evolversi della situazione tramite il vice ministro Claudio De Vincenti presente ai tavoli tenutisi nelle ultime settimane. Lo fanno con una mail dai toni accorati e a tratti critici scritta a nome di tutte le addette da Giovanna Santoro, dipendente Ericsson e sindacalista della Fiom-Cgil. ”Gentile Ministro, siamo sempre le Lavoratrici della Ericsson di Marcianise e stavolta le scriviamo rammaricate e deluse per l’evolversi degli eventi sulla nostra vertenza. Dopo l’incontro del 9 Febbraio in cui il vice ministro De Vincenti convinse la Ericsson a prorogare i termini della procedura di trasferimento di ramo d’azienda verso la Jabil, nell’incontro del 24 ci siamo trovati di fronte una istituzione molto più propensa a questa cessione. E noi veramente non riusciamo a comprenderne le motivazioni. Gentile Ministro – prosegue la mail – la Jabil è sempre la stessa azienda che dal 2001 ad oggi su quattro siti produttivi acquistati ne ha chiusi tre e l’unico ancora aperto è in regime di CIGS dove i dipendenti lavorano dai tre ai cinque giorni al mese. Ci chiediamo come può una istituzione, il Governo avallare un’azienda che presenta un piano industriale in cui parla di esuberi….si Ministro Guidi proprio cosi. Il piano industriale non parla di investimenti o di attività produttive in grado di saturare 400 lavoratori, ma parla di esuberi! Al sud perdere il lavoro è l’inizio della fine, soprattutto per una donna. E chi più di lei può comprendere le esigenze di una donna che vuole continuare a lavorare. L’accorato appello che Le rivolgiamo noi donne del sud a nome di 435 famiglie di Marcianise è chiederle di verificare le condizioni della nostra vertenza. E le saremmo veramente grate se anche Lei, ci desse mezz’ora del suo prezioso tempo per spiegarle il nostro disagio, le nostre paure e preoccupazioni”. Oggi intanto è in programma in azienda il referendum dei lavoratori per decidere se aprire una trattativa con Ericsson e Jabil per proseguire nella cessione o continuare la lotta che va avanti dal 27 gennaio scorso con un blocco della produzione.

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