Con l’amministrazione Obama, sono aumentate del 31% le esportazioni negli Stati Uniti dei prodotti Made in Italy che sono alla base della dieta mediterranea. Lo riporta Coldiretti, precisando che il dato positivo è dovuto “anche sotto la spinta della First Lady verso una alimentazione più attenta alla salute”.
E’ quanto emerge da una analisi sulla base dei dati relativi al commercio estero di vino, olio, ortofrutta, conserve di pomodoro e pasta nel periodo dal 2007 al 2014, che coincidono peraltro con gli anni della crisi. “L’azione di sensibilizzazione di Michelle Obama sottolinea la Coldiretti ha certamente contribuito alla diffusione oltre oceano della dieta mediterranea in alternativa al fast food, spingendo il successo dei prodotti Made in Italy. Il risultato è che le esportazioni italiane di vino, olio, ortofrutta, conserve di pomodoro e pasta hanno raggiunto il valore record di 1,96 miliardi di euro, dei quali 1,124 miliardi spesi per il vino, 391 milioni per l’olio di oliva, 224 milioni per alla pasta e 223 milioni tra ortofrutta fresca e conservata comprese passate, pelati e concentrato di pomodoro”. Le esportazioni di prodotti alimentari italiani negli Usa sostiene la Coldiretti potrebbero aumentare con una migliore regolamentazione dei prodotti cosiddetti “italian souding”, che sul territorio statunitense superano quelli originali, dai pomodori San Marzano prodotti in California ai wine kit Made in Usa che promettono di ottenere a casa in pochi giorni Chianti, Amarone, Valpolicella fino all’ olio di oliva “Pompeian del Maryland”. “In questo contesto è particolarmente significativo il piano per l’export annunciato dal Governo italiano che prevede per la prima volta azioni di contrasto all’italian sounding a livello internazionale ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo . Occorre anche cogliere l’occasione della trattativa sull’accordo di libero scambio tra UE e USA, Transatlantic Trade and Investment Partnership (Ttip) sostiene Moncalvo per tutelare le produzioni agroalimentari italiane dalla contraffazione alimentare e del cosiddetto fenomeno dell’Italian sounding molto diffuso in Usa”.