Nel triennio 2008-2011 il comparto edile ha perso 17.856 posti di lavoro, passando da 44.032 operai censiti dalle Casse Edili in Sardegna a 26.176, con un decremento percentuale del 40,86 per cento. Le imprese censite sono passate da 7.978 a 6.100 con un differenziale negativo pari a 1.878 (meno 23,35 per cento).

E’ la denuncia dei sindacati di categoria Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil che chiedono interventi immediati per arginare la crisi del settore ”ed evidenziano l’immobilismo con cui la Regione Sardegna affronta una situazione drammatica che coinvolge migliaia di famiglie sarde. Senza adeguati interventi – aggiungono i sindacati – non ci sara’ l’attesa inversione di tendenza. La denuncia va anche alla concorrenza sleale che contraddistingue il settore, sempre piu’ oggetto di ribassi d’asta anomali che si traducono in ricorso selvaggio al lavoro nero e all’utilizzo smodato del lavoro autonomo”. Le segreterie unitarie degli edili rivendicano ”l’avvio dei cantieri per la costruzione di grandi opere infrastrutturali, l’utilizzo dei fondi Fas impedendo che vengano utilizzati per scopi diversi da quelli per quale sono nati”.

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