Ammonta in oltre un miliardo di euro la spesa degli italiani in cure odontoiatriche effettuate all’estero e sottratte all’economia nazionale, senza contare il valore delle mancate cure dei pazienti che rinunciano alle prestazioni odontoiatriche (circa 33 milioni di persone) che potenzialmente potrebbe aggirarsi intorno ai 9 miliardi. Tutti soldi ”che non entrano nelle casse dello Stato”.

Sono le stime dell’Associazione nazionale dentisti italiani (Andi), che chiede al governo di prevedere maggiori sgravi fiscali per i pazienti che effettuano cure odontoiatriche. ”Nei prossimi giorni – annuncia Gianfranco Prada, presidente dell’associazione – torneremo a chiedere, come abbiamo gia’ piu’ volte fatto con i loro predecessori, al ministro della Salute ed a quello dell’Economia maggiori detrazioni per chi effettua cure odontoiatriche, perlomeno per i titolari di redditi piu’ bassi”. ”Questo – rileva – li aiuterebbe a sostenere la spesa e consentirebbe alle casse dello Stato di ottenere maggiori introiti per le maggiori tasse che i dentisti verserebbero”. Per il governo, pero’, sottolinea Prada, ”sembra piu’ importante tutelare l’edilizia ed ora anche i mobilieri che aiutare gli italiani a curarsi”. ”Il nostro Sistema Sanitario Nazionale – sostiene – alle prese con le continue riduzioni dei finanziamenti, non riesce a farsi carico delle richieste dei cittadini che hanno la necessita’ di curarsi. E di questo non ha colpa il dentista libero professionista”. Recenti indagini, inoltre, ricorda l’associazione, hanno evidenziato che dal 2008 la maggioranza dei dentisti Andi non ha aumentato le proprie tariffe, nonostante il rincaro dei costi. Da qui la richiesta di incrementare le detrazioni per le cure odontoiatriche che inoltre, nota l’associazione, ”renderebbe meno conveniente rivolgersi ai finti dentisti, un esercito di 10 mila ciarlatani che giornalmente danneggiano la salute degli italiani”.

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