La Fiat di Termini Imerese resta ferma. Oggi doveva ripartire la produzione dopo lo stop alle catene di montaggio scattato il 29 luglio, ma dalle 6 e’ in corso un sit-in delle tute blu davanti ai cancelli. Ieri sera il consiglio di fabbrica ha deciso l’assemblea e lo sciopero, stabilendo lo stato d’agitazione dei lavoratori.

Il Lingotto togliera’ le proprie insegne a fine anno e secondo gli operai non sono ancora chiare le prospettive in grado di garantire i circa 2.000 posti di lavoro tra diretto e indotto. Lo scorso 7 settembre al ministero dello Sviluppo economico era stato dato il via libera a cinque offerte di investimento, a cominciare da quella della Dr Motor di Isernia che assicurerebbe a regime 1.300 posti. Le altre quattro imprese non darebbero opportunita’ sufficienti, ma a non convincere e’ anche il piano della Dr. Cosi’, secondo gli operai, sulla fabbrica resta addensata una fitta coltre di nebbia che non lascia nessuno tranquillo. “Il clima tra gli operai dello stabilimento – spiegano i sindacati – e’ di grande tensione: pur garantendo continuita’ lavorativa per i dipendenti del sito industriale, il piano della Dr Motors non da’ certezze sulla salvaguardia di tutti i livelli occupazionali. Rimangono inoltre preoccupazioni per la tempistica del piano, perche’ le produzioni saranno a regime solo nel 2016, e le assunzioni avverranno in modo graduale”. E’ necessario, viene sottolineato, che le istituzioni “diano la propria disponibilita’ per l’accompagnamento dei lavoratori prossimi alla pensione”, ma soprattutto e’ “urgente convocare un tavolo sul futuro del polo industriale in cui vengano forniti i dettagli approfonditi del piano per il futuro del polo industriale”.

 

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