Confindustria e sindacati hanno raggiunto l’accordo sulla rappresentanza e la democrazia sindacale. Un’intesa attesa da decenni che segna la fine degli accordi separati. Con questa firma si stabiliscono nuove regole per misurare la rappresentativita’ delle varie organizzazioni sindacali e per dare certezza agli accordi. L’intesa e’ stata raggiunta al termine di una riunione di oltre quattro ore dai segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Raffaele Bonanni e Luigi Angeletti, e dal presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi.
“E’ un accordo storico che mette fine a una lunga stagione di divisioni e definisce le regole”, ha detto la leader della Cgil, Susanna Camusso, mentre il leader di Confindustria sottolinea che “dopo 60 anni raggiungiamo un accordo sulle regole sulla rappresentanza che ci permette di avere contratti pienamente esigibili”. L’accordo, ha aggiunto Giorgio Squinzi, “nel momento difficile che stiamo attraversando e’ un segno tangibile della coesione delle parti sociali stanno dimostrando per dare una svolta al Paese e ritrovare la crescita”. Soddisfatto anche il segretario nazionale del Pd, Guglielmo Epifani. “Chiude in modo positivo – ha detto – il problema della certificazione della rappresentanza e della rappresentativita’ dei sindacati e apre una prospettiva di lavoro unitario sulle regole democratiche mentre in Parlamento si e’ aperta una stagione di riforme. E’ un bel segnale per tutti”, ha concluso Epifani. L’accordo sulla rappresentanza segna una “svolta importante nelle relazioni industriali” e “cambiera’ la faccia nel mondo del lavoro”, commenta invece il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, mentre il leader della Uil Luigi Angeletti sottolinea che l’accordo regola i rapporti e le relazioni industriali in maniera “piu’ chiara e trasparente”. La sigla dimostra poi che le parti sociali in questo Paese sono “capaci di autoregolarsi e fare in modo che i rapporti tra imprese e lavoratori siano sempre piu’ solidi. La disgregazione e’ un rischio che cerchiamo di evitare”.