Nei primi 6 mesi del 2012 Banca Etica ha erogato nuovi finanziamenti a famiglie e imprese sociali per un totale di 50 milioni di euro. Una cifra che rappresenta un aumento del +9,3 % rispetto al credito concesso nel 2011 e al di sopra delle aspettative di un aumento complessivo programmato per il 2012 pari a +14%. Banca Etica si pone dunque in assoluta controtendenza rispetto alla media del sistema bancario: da agosto 2011 ad agosto 2012 gli impieghi sono cresciuti del + 20,7 %, a fronte di una media del sistema bancario nello stesso periodo del -0,23% (dati Banca d’Italia).

La crescita della raccolta di risparmio affidato a Banca Etica – seppur rilevante – non ha però sostenuto il ritmo dell’aumento dei prestiti erogati e si è fermata a +28 milioni di euro. Questo andamento della raccolta, insieme alle nuove norme sulla patrimonializzazione delle Banche, rischiano di imporre a Banca Etica un rallentamento nell’erogazione di crediti a meno che non si registri un consistente aumento del capitale sociale della Banca stessa. Banca Etica auspica che le organizzazioni del terzo settore, gli enti locali, le imprese sociali e i singoli cittadini possano continuare a sostenere gli sforzi di Banca Etica a sostegno dell’economia civile e solidale, anche attraverso la sottoscrizione di capitale sociale e di obbligazioni di Banca Etica. «La contrazione generalizzata del credito erogato dal sistema bancario nel suo complesso si è tradotta in un forte aumento delle richieste di finanziamento che arrivano a Banca Etica. Oggi queste richieste sono pari, indicativamente, al doppio della nostra capacità di erogare crediti, senza mettere in tensione i nostri fondamentali», spiega il presidente di Banca Etica, Ugo Biggeri. «Banca Etica è nata 13 anni fa grazie a un’inedita mobilitazione civile di miglia di cittadini e organizzazioni che hanno investito parte dei loro risparmi nella creazione di una Banca unica e votata a sostenere l’economia civile. Oggi i nostri numeri dimostrano che è possibile fare credito in modo trasparente, astenendosi dalle attività puramente speculative e sostenendo invece la parte migliore dell’imprenditorialità italiana, quella che accanto al giusto profitto persegue il bene comune. Anche durante la crisi abbiamo costantemente aumentato il credito erogato a vantaggio di cooperative sociali, organizzazioni del commercio equo, imprese attive nel campo dell’agricoltura biologica o della produzione di energia da fonti rinnovabili. Oggi però le nuove normative sul credito impongono alle banche un rafforzamento patrimoniale senza il quale non potremo continuare a crescere nell’erogazione di finanziamenti all’economia civile e solidale. Pur consapevoli delle difficoltà in cui molte organizzazioni versano auspichiamo una nuova mobilitazione a sostegno di questo progetto che persegue l’interesse più alto: quello di tutti», conclude Biggeri. “

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui