Cobas Federazione Ambiente, Filas, Faila e Fiadel dichiarano lo stato di agitazione dei dipendenti dei Consorzi di bacino. Il 7 ottobre a partire dalle 9.00 ci sarà un presidio dei lavoratori in piazza del Plebiscito nei pressi della Prefettura.

Queste le motivazioni, sottoposte all’attenzione della presidenza del consiglio, del ministero dell’Ambiente, del governatore Caldoro, dell’assessore regionale Romano e del prefetto di Napoli: “Considerato che il previsto Tavolo Interistituzionale, finalizzato alla disanima e alla risoluzione delle problematiche lavorative relative alla salvaguardia occupazionale del personale dipendente del sistema Consorzi intercomunali di Bacino della Regione Campania, istituiti per il ciclo integrato dei rifiuti, nonche’ al reperimento delle risorse per la copertura finanziaria, è stato rinviato a data da destinarsi; che l’atteso decreto legge per il personale dei consorzi, vista l’attuale condizione governativa, rischia di bloccarsi; che la Legge Regionale di riordino delle competenze del ciclo integrato dei rifiuti è ferma in Consiglio Regionale; 
visto che la stragrande maggioranza dei lavoratori dei consorzi non percepisce le competenze stipendiali da svariati mesi e, in particolare, il personale dipendente del Consorzio Unico di Bacino delle Province di Napoli e Caserta vanta stipendi arretrati che vanno dalle otto alle dodici mensilità; che tale situazione è ormai diventata insostenibile per i dipendenti che sono indotti ad azioni sconsiderate, che potrebbero ulteriormente degenerare tragicamente e, che purtroppo, già si sono verificati suicidi e si sta addirittura procedendo ad arresti nei confronti di quanti protestano; indicono per tali motivazioni, lo stato di agitazione del personale dipendente del sistema Consorzi di Bacino e contestualmente comunicano L’indizione di un presidio dei lavoratori per Lunedì 7 Ottobre dalle ore 9,00 in Piazza del Plebiscito a Napoli nei pressi della Prefettura. 
Chiedono a S.E. il Prefetto di Napoli un suo intervento, vista la drammaticità e criticità della situazione”.

 

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