Continua a diminuire il volume di compravendite di abitazioni in Campania, con un calo del -2,3% nel secondo trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo 2013, contro una media italian del -1%). Il calo è stato del -7,2% se si calcolano i dati dei soli capoluoghi campani (+1,8% media Italia). I dati sono stati elaborati dal Centro Studi Ance Salerno sulla base del report trimestrale OMI (Osservatorio Mercato Immobiliare/Agenzia delle Entrate). In Campania, Salerno è in controtendenza (+4,7% per l’intera provincia; +3,7% per il solo comune capoluogo); le maggiori criticità si registrano in provincia di Benevento (-13,2%) con il capoluogo che arriva al -34,2%. Nel Casertano -10,8% per l’intera provincia e -9,2% per Caserta città. In Irpinia 0,4% per l’intera provincia e -6,7% nel comune capoluogo. Nel Napoletano -1,6% per l’intera provincia e -6,3% per il capoluogo. “L’analisi di questi indicatori – sottolineano dal Centro Studi Ance Salerno – conferma che il mercato immobiliare in Campania sconta particolari problematiche relative all’incontro tra domanda e offerta nelle aree dei capoluoghi: Benevento, Caserta, Napoli ed Avellino, sebbene con percentuali differenziate, non agganciano percorsi di ripresa e contribuiscono alla formazione del -7,2% regionale rispetto al +1,8% nazionale. Salerno, invece, con il +3,7% segnala, probabilmente per la composizione di un’offerta molto variegata dal punto di vista delle nuove costruzioni, una chiara inversione di tendenza rispetto al quadro campano e nazionale. La calmierizzazione dei prezzi nel capoluogo salernitano, in considerazione di uno stock di invenduto molto ampio, spiega l’inizio di una dinamica positiva. Va segnalato inoltre – aggiungono gli analisti di Ance Salerno – che nei territori provinciali di Salerno (più marcatamente, con il +4,7%) ed Avellino (con minore intensità, +0,4%) si è registrata una significativa controtendenza rispetto sia alla media della Campania (-2,3%) che a quella nazionale (-1,0%). Più complessa la situazione inerente i comuni capoluogo in quanto la media regionale (-7,2%) accusa un ritardo percentuale di 9 punti rispetto a quella nazionale (+1,8%)”. Per il Presidente di Ance Salerno Antonio Lombardi, “occorre incentivare ancora di più la ripresa dei mutui per l’acquisto di abitazioni. I segnali che arrivano da dati di fonte Abi vanno assolutamente accompagnati con comportamenti allo sportello coerenti con quanto si afferma a livello governativo. Dal punto di vista delle imprese la necessità di smaltire gli stock immobiliari invenduti è una delle priorità. Ma senza un disegno organico di politiche creditizie mirate alla domanda di acquisto di giovani coppie e di famiglie che continuano a individuare nel mattone investimenti sicuri, non si riuscirà a rianimare la filiera dell’edilizia. Ancora una volta – continua Lombardi – siamo costretti a rilanciare un grido di allarme di fronte al persistere di comportamenti difformi nel territorio meridionale e campano rispetto a quanto accade in altre regioni d’Italia. E’ inaccettabile – conclude Lombardi – che mentre nelle regioni del Centro-Nord si applicano i protocolli per il sostegno al credito ad imprese e famiglie stipulati a livello nazionale, nei nostri territori, invece, persistono comportamenti che contraddicono impegni sottoscritti nelle massime sedi istituzionali e categoriali”.

 

 

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