E’ prevista per domani, venerdì 18 marzo, la giornata di sciopero nazionale indetta da Cub, Si-cobas e Usi. Molti i fronti aperti e molte le città che ospiteranno eventi e mobilitazioni. A Napoli è previsto un corteo che muoverà da piazza Dante alle 9.30. Una giornata, quella di domani, nella quale la tematica principale sarà ovviamente il lavoro. Ci sarà spazio tuttavia anche per dire un chiaro no alla guerra e agli interventi militari. E’ proprio di questi giorni la notizia che il jobs act non avrebbe determinato un effettivo rilancio delle assunzioni che, dimezzati gli incentivi, si sono praticamente azzerate. Ed anche e soprattutto contro la riforma del lavoro targata Renzi che domani scenderanno in piazza lavoratori, studenti ma anche disoccupati e precari. Risale appena ad una settimana fa lo sciopero generale indetto in Francia contro il jobs act alla francese che paralizzò strade e scuole della capitale. “La Francia è vicina – ha dichiarato Giuseppe d’Alessio, coordinatore provinciale del Si-Cobas – altro che nostalgia per le monete nazionali, Il 18 marzo è la prima occasione per abbattere le finte frontiere che dividono i proletari europei. Ed effettivamente, con intensità e tempi diversi, a seconda delle peculiarità di ogni paese, il processo di distruzione di diritti conquistati nei decenni scorsi sembra interessare in egual modo tutto i paesi europei. Dal diritto all’abitare alla rivalutazione delle pensioni, passando per il diritto alla salute, alla sicurezza sui posti di lavoro, ad un adeguamento dei salari e alla tutela dell’ambiente, i temi della mobilitazione sembrano davvero molti e, soprattutto, tutti, in un modo o nell’altro, legati tra loro. Lo sciopero generale di domani sembra dunque un primo passo per chi ancora si pone come obiettivo l’inversione del senso di marcia che ha ormai preso l’europa intera.

Luca Leva

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