CASORIA – Dopo oltre due anni di battaglie, la vertenza dei 194 dipendenti della società Iper Casoria S.r.l. approda in parlamento. E lo fa attraverso l’interrogazione a risposta scritta 4/18260 presentata lo scorso 24 ottobre dal vulcanico deputato dell’Italia dei valori, Francesco Barbato, giunta a seguito dell’ennesimo sit-in di protesta, al quale ha preso parte lo stesso Barbato, organizzato nello spiazzo antistante l’ingresso del centro commerciale laddove, fino a pochi anni fa campeggiava la storica insegna dell’Euromercato, e che da due anni ormai è chiuso a causa di lavori di ristrutturazione.
Lavori attualmente fermi, che rappresentano una delle principali ragioni delle proteste che hanno visto come ultimo atto nella mattinata di sabato 27 ottobre, l’occupazione dei corridoi della galleria del Centro Commerciale Campania di Marcianise, anch’esso di marca Carrefour.
«La trafila – spiega Francesco Castaldo, rappresentante UGL, tra i promotori delle proteste – inizia nel 2008, anno in cui Carrefour, e nello specifico la S.S.C. Società di Sviluppo Commerciale S.r.l. responsabile dell’esercizio commerciale, decide di collocare i 194 dipendenti della struttura in cassa integrazione».
Due anni dopo, le cattive condizioni della struttura che necessita di urgenti lavori di manutenzione e la crisi di fatturato portano, come si legge nel verbale di incontro datato 24 maggio 2012, ad effettuare entro la data del 01/06/2010, l’operazione consistente nel conferimento da parte di S.S.C. S.r.l. dell’esercizio commerciale alla Iper Casoria S.r.l. e dell’acquisto, ad avvenuto conferimento dell’intero capitale sociale di Iper Casoria S.r.l. da parte del sig. Luciano Novelli.
«Nell’ambito di questo trasferimento – continua Castaldo – Iper Casoria chiede e ottiene altri due anni di cassa integrazione per fronteggiare gli interventi di ristrutturazione aziendale per i quali sono previsti investimenti per circa 2,6 milioni di euro».
Passano i due anni, e siamo al 2012, ma la condizione dei lavoratori non mostra alcun segno di miglioramento, anzi. Già nel 2011, infatti, di fronte al notevole impegno economico collegato alla ristrutturazione, e nonostante gli impegni assunti a mantenere inalterati i livelli occupazionali, Iper Casoria manifesta la necessità di ricorrere a dei licenziamenti. Licenziamenti che in seguito alle proteste si tradurranno per 40 lavoratori in una mobilità che va ad acuire ulteriormente lo stato di crisi che nel frattempo si è creato con l’intervento della cassa integrazione a rotazione resa necessaria dal ridimensionamento dell’area vendita che è passata dagli 11 mila metri quadrati, acquisiti nel passaggio di consegna dell’esercizio commerciale, agli attuali 6 mila.
Arriva il 2012 e con esso l’ennesima picchiata per la condizione dei 194.
«Col nuovo anno, infatti – prosegue Castaldo – Iper Casoria chiede la proroga di un anno del periodo di cassa integrazione richiesta che induce serie preoccupazioni nei lavoratori che intanto già da inizio 2012 non ricevono più il sussidio relativo ai precedenti mesi di CIGS. Condizione questa, discussa nell’ambito degli incontri che gli stessi lavoratori hanno avuto tra giugno e luglio di quest’anno, prima col Sindaco di Casoria, Vincenzo Carfora, e poi col Prefetto di Napoli, Andrea Di Martino per cercare di ottenere garanzie sul proprio futuro. Garanzie che sembrano perdersi tra, le richieste dell’Inps, che per sbloccare gli assegni da destinare ai lavoratori attende riscontri positivi sull’avanzamento di lavori di ristrutturazione che invece sono al palo da mesi, e soprattutto nei meandri dello scandalo che lo scorso 17 ottobre ha investito la società “Gold Hotel” di Marcianise nel quale sono scattate le manette, con l’accusa di bancarotta fraudolenta, per Gianfranco Tornatore, titolare della “GianMaro Builiding” Sas, società che doveva occuparsi dei lavori di realizzazione della nuova galleria commerciale presso il centro commerciale rilevato da Iper Casoria».
Vincenzo Viglione