SALERNO – “Per l’economia si prevede un autunno nero. La crisi non è ancora finita”. A dirlo Giuseppe Gallo, Presidente Confartigianato Salerno, nell’ambito della conclusione del progetto “L’innovazione di genere. L’imprenditoria delle Donne”, finanziato dal Ministero del Lavoro e destinato alle imprenditrici che operano nella provincia di Salerno.

Partner del progetto sono la Confartigianato Imprese A.L.I. della Provincia di Salerno, l’Asdapa – Associazione Salernitana Donne Arti Professioni Affari e Ust Cisl – Unione Sindacale Territoriale di Salerno. Nel corso del convegno “L’innovazione di genere. L’imprenditoria delle donne”, che si è tenuto questo pomeriggio alla Camera di Commercio di Salerno (via Roma), il presidente Gallo ha aggiunto che “questo progetto è importante per dare nuovo slancio all’imprenditoria, ma non basta se il sistema bancario continua a penalizzarci e se non ci sono leggi o manovre che non agevolino l’imprenditore. La crisi è ovunque molto forte ma credo – rimarca Gallo – che sul territorio salernitano sia ancora più sentita. Le previsione sono, infatti, a dir poco pessime. A settembre/ottobre si avranno ricadute pesanti sul territorio, a causa dei dati negativi del turismo che non ha dato i risultati sperati. Il settore che va peggio è il commercio, mentre quello manifatturiero si difende abbastanza bene. Per migliorare le cose, però, le istituzioni e i vari enti devono fare di più”. E di crisi parla anche Giovanni Giudice, Segretario CISL che spiega: “in un momento come questo è benaugurante presentare la conclusione di un progetto che vede impegnate, sul territorio, delle donne imprenditrici. Rappresenta un augurio e una speranza per la nostra Provincia. Le donne, nell’economia, si sono sempre dimostrate all’altezza dei ruoli che ricoprono”. “Sono state 12 – aggiunge il responsabile del progetto, Franco Risi – le donne imprenditrici che hanno aderito all’iniziativa. Il progetto, durato 14 mesi, ha subito inevitabilmente le conseguenze di questa crisi. Il deterioramento della situazione economica e la mancata fiducia nelle prospettive economiche del Paese hanno, purtroppo, come in tante altre realtà in Italia, determinato la chiusura di due aziende che stavano partecipando al progetto. Ma, a parte questo dato negativo, siamo riusciti nei molteplici intenti che ci eravamo prefissati: favorire il consolidamento di imprese al femminile sul mercato; superare l’attuale gap attraversato dalle imprese in rosa; consentire alle imprenditrici di formarsi ed accrescersi professionalmente; rendere le donne d’impresa consapevoli del proprio ruolo sociale, economico e politico e conferire maggiore credibilità comunicativa alla figura della donna imprenditrice. Tra gli obiettivi principali – prosegue Risi – che si è prefisso il progetto, c’è stato quello di monitorare in termini qualitativi e quantitativi la partecipazione femminile al mondo dell’impresa e di sensibilizzare sulla normativa comunitaria, nazionale e regionale a favore delle sviluppo imprenditoriale e di supportare le donne attraverso un processo di affiancamento per il miglioramento delle proprie attività. Sono stati due i requisiti per la partecipazione: le imprese dovevano essere femminili o con compagini societarie con importante presenza femminile, attive da almeno 2 anni e operative nella Provincia di Salerno”. Secondo Giuseppina Mele, Vicepresidente Nazionale DONNE IMPRESA: “il progetto ha dato risultati importanti e rappresenta un elemento di altissimo valore per lo sviluppo dell’imprenditoria femminile”. Ma – aggiunge, poi, Maria Rosaria D’Amore, presidente Asdapa – la maggior parte delle donne imprenditrici sono comunque disperate e sfiduciate dal futuro che le attende”.

 

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