Per i cittadini di Casaluce il 17 dicembre 2020 coincide con la Festa di Liberazione. Ben 10 consiglieri comunali (5 di maggioranza e 5 di opposizione) hanno rassegnato in blocco le dimissioni decretando la tanto attesa caduta dell’impero Pagano-Tatone. Stavolta il 17 ha portato sfortuna. È stato spazzato via il clan politico che per oltre un decennio ha male amministrato la città relegandola ad essere una delle ultime in termini di qualità e servizi dell’agro aversano. Al malgoverno si è aggiunta una massiccia quantità di ombre, sospetti e carenza di trasparenza soprattutto nei settori dei Lavori pubblici, dell’Urbanistica e delle Politiche sociali. Comparti guarda caso, in un modo o nell’altro, sempre appannaggio di Pagano. Che ha imposto il suo dominio territoriale sia da sindaco che da componente della giunta guidata sulla carta da suo delfino Tatone.

LECCHINI E SARTI D’ABITI PER FINTI PALADINI DELLA LEGALITÀ

Noi di Campania Notizie potremmo prenderci una parte del merito della fine di un’amministrazione funesta e allergica alle regole. Potremmo dire: “L’avevamo detto e scritto! Abbiamo avuto ragione, il tempo prima o poi è sempre galantuomo!”. Non è così. Ci siamo semplicemente limitati a descrivere ciò che era sotto gli occhi tutti. A differenza di altri, che si sono messi la professione sotto i piedi in cambio di appalti ottenuti dal Comune, abbiamo fatto soltanto il nostro dovere di giornalisti. Quello che è sancito dall’articolo 21 della Costituzione. Diritto di cronaca e di critica. Sempre con carte alla mano. Ci sono stati giornalisti/e che ha messo la testa con le meches bionde sotto la sabbia e che hanno preferito offrire i propri servigi all’imperatore Pagano. Come provetti prestigiatori hanno cucito addosso ad amministratori imbarazzanti gli abiti dei finti paladini della legalità. Gridano ancora vendetta le iniziative pubbliche con magistrati, per fortuna oggi non più della Dda di Napoli, in posa nelle foto con chi a quei tempi stata devastando la città con decine varianti al Prg, tutte rigorosamente illegittime, elargite ad amici e parenti. Un modus operandi riproposto con scienza e (in)coscienza nella gestione dell’Ambito socio-sanitario C6, di cui Casaluce era capofila. Un esempio su tutti: la cooperativa di un nipote di Pagano ha ottenuto decine di appalti incassando, da sola o in Ati con altre coop, oltre un milione e mezzo di denaro pubblico. Memorabile l’intervento in assise di sua maestà Pagano con tanto di scettro e corona d’orata: “Ma di che stiamo parlando? Se una coop ha introitato un milione e mezzo si tratta solo del 10% dei fondi complessivi destinanti all’Ambito!”.

IL FLAUTO MAGICO E LA GENTILDONNA IN CONFLITTO DI INTERESSI

Per chi non l’avesse capito ecco perché negli ultimi 11 anni il C6 è stato un pozzo senza fondo dal quale ha attinto quasi sempre lo stesso cerchio tragico. Poi c’è la Signora delle Coop che ricorda anche la Signora della Notte del “Flauto Magico” di Mozart. Una miscelazione alchemica di fascino ed eleganza con l’innata dote di rapportarsi a sindaci e assessori. Grazie alla bella e pragmatica Signora un’altra Gentildonna di bell’aspetto intasca soldi pubblici a suon di consulenze e contratti a tempo determinato. L’avvenenza non è un reato, ci mancherebbe. Anzi sposiamo in pieno la profezia del principe Miskin contenuta ne “L’Idiota” di Dostoevskij: “La bellezza salverà il mondo”. Se non fosse che la Gentildonna in questione è anche un amministratore locale che rappresenta un Comune dell’Ambito C6.

Insomma si va dal conflitto di interessi, all’abuso d’ufficio fino a… Il tribunale, penale o amministrativo, è galantuomo come il tempo. Prima o poi arriva. E non c’è “Invento” (invenzione) che tenga perché la dea della discordia “Eris” ci metterà del suo assieme a “Ker”, personificazione della morte violenta che nella mitologia greca colpiva durante azioni furtive, mirabilmente descritta dal saggista e romanziere britannico Robert Graves. “Un indizio è un indizio, due indizi sono una coincidenza, ma tre indizi fanno una prova”, diceva giustamente la regina dei gialli Agatha Christie. In provincia di Caserta e ancor di più nella zona aversana sindaci e assessori difficilmente danno alle stampe libri. Pagano e Tatone in particolare non sono per nulla votati alla scrittura, soprattutto quella contabile. Hanno sfruttato tutta la loro perfida fantasia per una gestione dei finanziamenti che l’ex ministro Tremonti definirebbe “creativa”. Il risultato? Gli interessi della collettività sono finiti dritto nello sciacquone.

AL CONSIGLIERE CUTILLO UN RICONOSCIMENTO AL VALOR POLITICO

Antonio Cutillo

Torniamo ai protagonisti della Liberazione di Casaluce. Come detto Campania Notizie non ha contribuito più di tanto. Il grande merito va a gente come Antonio Cutillo, Antonio Comella e Arturo Spina del gruppo di opposizione Uniti per Cambiare. Che hanno senza soluzione di continuità svolto una decisa e efficace azione di controllo sull’amministrazione. Al professore Cutillo va appuntata sulla divisa di consigliere di minoranza una medaglia al valor civile e politico. Non ha mai mollato la presa. Si è sempre battuto per la legalità e la trasparenza senza alcun tornaconto personale. Ci ha messo anima e corpo, anche quando ha dovuto fronteggiare seri problemi di salute, per fortuna brillantemente superati. Cutillo e la sua squadra sono l’emblema della vittoria contro chi si riteneva il padre padrone di Casaluce. Va dato atto anche agli altri due consiglieri di minoranza, Pasquale Bruno e Giovanni D’Ambrosio, di non aver esitato un momento nel porre fine al disastro amministrativo in atto. Discorso a parte per i 5 esponenti della maggioranza che hanno deciso di mandare a casa il sindaco facente finzione (Tatone) e quello vero (Pagano).  

A sinistra Antonio Tatone, a destra Rany Pagano

Ovviamente la posizione di Nicola Marino, Antonio Di Martino, Stefano Sembiante, Antonietta Esposito e Armando Marino è stata numericamente determinante per la caduta degli dei. Ma è altrettanto vero, ad onor di cronaca, che alcuni di loro sono stati per anni compagni di merenda del duo Tatone-Pagano. Questo deve essere chiaro a tutti. Alle amministrative della primavera 2021 non venga in mente a nessuno del vecchio regime di riappropriarsi del Comune. Le prossime elezioni dovranno fungere da spartiacque con il passato. Dovranno aprire una nuova stagione politica con in campo solo persone perbene e gente pulita. E a Casaluce i cittadini onesti sono la stragrande maggioranza. Una maggioranza finora silenziosa perché il sistema totalitario di Pagano e company faceva paura. Ora la società civile ha il dovere di fare la propria parte. Ha l’obbligo morale di spalleggiare Antonio Cutillo e gli altri amministratori uscenti che hanno dimostrato di aver a cuore il bene della città. Covid permettendo ci auguriamo che nel 2021 si voti il 25 aprile. Per Casaluce sarebbe una doppia Festa di Liberazione.

Nel frattempo tutti possono godersi un sereno Natale e un felice anno nuovo. Pagano e Tatone non faranno il cenone con le chiavi del municipio in tasca. Con l’appetito che si ritrovano c’era il serio rischio che trangugiassero anche piatti e posate.

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