di Mario De Michele
La maggioranza governa. L’opposizione controlla e fa controproposte. Si chiama democrazia. Non vale per Aversa, dove l’analfabetismo politico provoca irrefrenabili conati di vomito. L’ultimo consiglio comunale docet. Otto consiglieri di maggioranza hanno sottoscritto un documento per emendare la proposta di un assessore, come se un membro della giunta non fosse espressione della maggioranza. In pratica gli otto firmatari hanno tentato di emendare (non dai peccati) loro stessi. Stavolta Franco Matacena si è incazzato. Menomale. In un’altra occasione si fece emendare da Noi Aversani un suo emendamento votando lui stesso l’emendamento all’emendamento. Il sindaco si auto-emendò, in buon sostanza. Caso unico al mondo. Ma con la coalizione civica al governo le comiche non sono mai finali. Con il gruppo di amici al potere (così li definiva Giovanni Zannini) la maggioranza riserva numeri mirabolanti a raffica, da far invidia al miglior circo equestre del pianeta. I protagonisti dell’ultima brillante esibizione sono Giovanni Innocenti e Raffaele De Gaetano. In riferimento alle case popolari di via San Lorenzo hanno rilasciato a Cronache di Caserta dichiarazioni scoppiettanti: “È nostro dovere prioritario intervenire con decisione per risolvere questioni rimaste troppo a lungo irrisolte. È il momento di segnare uno spartiacque significativo e inaugurare una nuova fase di attenzione verso i cittadini”.
Chi non conosce l’asilo della politica normanna avrà pensato che Innocenti e De Gaetano sono rappresentanti dell’opposizione oppure due avventori di un bar di via Roma delusi dall’amministrazione. Invece Innocenti è, casualmente, presidente dell’assise e leader di Aversa Moderata, forza che esprime due assessori e cinque consiglieri di maggioranza. Mentre De Gaetano, incidentalmente, è consigliere comunale della stessa maggioranza e promotore della lista Il Centro a sostegno di Matacena. Ma a differenza di Battiato né Innocenti, né De Gaetano cercano un centro di gravità permanente. Il loro obiettivo pseudo-politico è destabilizzare la coalizione di cui loro stessi sono parte integrante. Vorrebbero indossare i panni di Bertinotti, quando Rifondazione comunista era un partito “di lotta e di governo”. Peccato per entrambi. Non avranno mai la statura istituzionale e la cultura dell’ex presidente della Camera, meno che mai le sue doti politiche. Per non parlare del tentativo goffo di mettere in campo la politica dei “due forni” di andreottiana memoria. Pur mangiando forni di pane per tutta la vita resterebbero sempre un Innocenti e un De Gaetano, senza comprendere mai che Andreotti poneva la Dc come ago della bilancia per governare l’Italia, non per sfasciarla. Con le dichiarazioni a Cronache il timoniere dell’assise e il consigliere di maggioranza sfoggiano un tratto farsesco che sfocia nel tragicomico: “È il momento di passare dalle parole ai fatti, come promesso in campagna elettorale. Il nostro impegno è risolvere problemi reali e garantire ai cittadini il rispetto e le condizioni che meritano”. Tutto pienamente condivisibile, a parte un dettaglio: Innocenti e De Gaetano sono al governo della città. Non dovrebbero garantire “l’impegno a risolvere i problemi reali”, dovrebbero risolverli con i fatti, non a chiacchiere. Mica siamo in campagna elettorale? Si è votato sei mesi fa. Due esponenti della maggioranza, uno dei quali ha indicato due assessori, dovrebbe dire cosa è stato fatto per Aversa nel primo semestre di amministrazione. Invece di affermare a mezzo stampa che “è il momento di passare dalle parole ai fatti”, Innocenti ha il dovere di elencare cosa hanno prodotto per la città i due assessori Olga Diana e Eufrasia Cannolicchio e i cinque consiglieri di Aversa Moderata. Se la maggioranza non è passata dalle “parole ai fatti” è anche per colpa della prima forza della coalizione, o no? De Gaetano, dal canto suo, deve spiegare ai suoi elettori e a quelli della lista Il Centro quali risultati ha raggiunto. È l’abc della politica. Ma ad Aversa si è tornati all’asilo. Bisogna ripartire dall’alfabeto. E sperare che gli attuali governanti siano in grado di impararlo.