di Mario De Michele

Lo andiamo dicendo e scrivendo da tempo. Quando manca la politica, nel senso nobile del termine, prevalgono i personalismi. È inevitabile. Perché vengono meno anche i punti di riferimento basilari, del tipo: “Mi sono candidato con una lista, e con gli uomini e le donne di quella lista svolgo la mia funzione di consigliere con una prospettiva condivisa”. Ad Aversa la coalizione capitanata da Franco Matacena ha puntato su un civismo di facciata e ha sposato in toto il progetto di Giovanni Zannini, quello dei “quattro amici al bar” di paoliana memoria. Non sorprende affatto, dunque, che dopo appena 9 mesi dal brindisi per la vittoria alle comunali e dal karaoke improvvisato nell’aula consiliare, trasformata in discoteca con un Giovanni Innocenti decisamente a suo ago nelle vesti di deejay, la maggioranza sia diventata un corpaccione proteiforme che vive alla giornata e naviga a vista in un mare increspato.

Il primo strappo nella vela lo ha provocato Adele Ferrara, eletta nella lista Aversa, Italia, da cui ha preso immediatamente le distanze per il comportamento da padre-padrone di Alfonso Oliva. Verrebbe da chiedere a Ferrara: quando ha accettato di candidarsi in quella lista non ha notato proprio nulla della fisiologica tendenza accentratrice di Oliva? Strano, lo avrebbe percepito anche una persona affetta da una forma gravissima di miopia politica. Vabbè, si dice che Ferrara si sia candidata in quota Matacena. Peggio ancora. Non ha votato il bilancio di previsione avallato proprio da chi le aveva chiesto di scendere in campo. E Matacena come ha reagito? Come al solito. Non ha reagito. Ecco i danni del civismo sbiadito dei finti amici al bar.

Sullo strumento contabile è scoppiato un altro caso. Ivan Giglio ha presentato in solitaria due emendamenti, nonostante la maggioranza avesse detto a chiare lettere che non li avrebbe votati. Cosa è successo? Non li ha ritirati. Sono stati bocciati entrambi. E poi ha votato ugualmente il bilancio. Ma che roba è? Mai visto un consiglio comunale più indisciplinato di un circolo ricreativo. E Matacena come ha reagito? Come al solito. Non ha reagito. E quindi non ci sorprende più di tanto se, in occasione di un incontro in Prefettura con Vadalà sulla Terra dei Fuochi al quale non è stata invitata, l’assessore Olga Diana ha mandato a quel paese il sindaco gridandogli in faccia che si sarebbe dimessa. Matacena non ha reagito, ovviamente. Si è dovuto attendere l’intervento esterno di Zannini che avrebbe espulso Diana dai Moderati. Per una volta le maniere forti. Peccato che la “cacciata” della vulcanica Olga dal movimento, rigorosamente civico anche quello, non abbia nulla a che vedere con il misunderstanding con Matacena. La punizione è scattata perché Diana vorrebbe candidarsi alle regionali in una lista diversa da quella di Zannini. Riecco i danni del civismo sbiadito dei finti amici al bar.

Ivan Giglio

Oggi è di nuovo la volta, ma in grande stile, di Ivan Giglio. Dopo l’addio tramite WhatsApp ai suoi ex amici di Noi Aversani, con una successiva nota ufficiale NON ha spiegato le motivazioni della rottura. “Le ragioni che mi portano oggi a questo passo sono chiare, evidenti e sotto gli occhi di tutti: non serve elencarle, basta avere la volontà di ricercarle e leggerle nel percorso compiuto fin qui, nel mio modo di agire, nelle posizioni che ho assunto, nella coerenza che ho sempre cercato di mantenere”. Se in giro per il mondo c’è qualcuno esperto di esoterismo che ci ha capito qualcosa ci faccia sapere. Circola voce che dietro Giglio ci sia Peppe Stabile, in procinto di correre alle regionali. E c’è chi sostiene che Giglio e Ferrara formeranno un gruppo indipendente con l’obiettivo di soffiare la seggiola al vicesindaco Oliva. E Matacena come reagirà? Stavolta la matassa è molto più ingarbugliata. Non è un incidente di percorso. Tantomeno un inciampo amministrativo. Si potrebbe palesare il tentativo di frammentare la maggioranza per alzare la posta e avere più potere d’acquisto. Un terreno molto sdrucciolevole. Per carità, se Oliva viene mandato a casa ci facciamo prestare da Innocenti l’attrezzatura da deejay per l’incontenibile gioia. Ma per Matacena si aprirebbe una brutta stagione, quella del mercatino delle pulci. Spetta a lui decidere l’indirizzo da dare alla maggioranza. Meglio rinunciare a qualche consigliere per essere più coesi o meglio tutti dentro a giocare a “Ok, il prezzo è giusto”?

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