di Nicodemo Petteruti* Una buffonata. Nient’altro che una buffonata l’ultima boutade di Del Gaudio, perennemente a caccia di consensi formato Facebook, a proposito dell’abolizione dei parcheggi a pagamento. Ne riferisce la stampa, ponendo in risalto la liberalità innovatrice del sindaco, pronto a rinunziare a cospicui introiti per gratificare i suoi amati e finora tartassati cittadini.
A quanto e quando si dice disposto a rinunziare, pur di ingraziarsi gli ormai scettici frequentatori del suo martoriato account FB? A circa 200.000 euro annui dicono gli esegeti del verbo di Pio e a partire dal 2016, anno di scadenza del contratto dell’attuale gestione. Cominciamo dal quando. Dev’essere sembrata una trovata mondiale ai guru romani che dirigono la comunicazione di Castropignano, lanciare la promessa (ancora una provocazione?) che non comporterà l’onere di essere mantenuta perché nel 2016 l’attuale amministrazione, se mai le minoranze continueranno a sorreggerla fino ad allora, non ci sarà più. Una buffonata, che non ha riscontro in nessuna città e nemmeno più nei più minuscoli comuni, che, nessuno escluso, trovano conveniente ed equo ritrarre dal patrimonio pubblico proventi che, pagati da chi ne fruisce effettivamente, tornano, attraverso l’erario, a beneficio dell’intera comunità proprietaria del bene. Populismo d’accatto, condito, come accade, da cifre campate in aria oppure, non lo escludo, frutto di alchimie contabili che, se i numeri sono quelli, non so come abbiano così drasticamente ridotto un gettito che è di ben altra consistenza. L’appalto fu bandito per spazzare via l’oscena e fallimentare gestione dovuta all’amministrazione Falco/Del Gaudio e il gettito fu stimato, lo esponeva il bando di gara, in 2.309.310 €/anno, con una distribuzione dei proventi principali (biglietti di sosta) del 25% a favore del Comune e del 75% a favore del gestore. Ripartizione ben vantaggiosa (prima la gestione era in rosso), se si pensa che a base di gara era posto il minimo del 10% a favore del Comune, (come in tanti altri casi per altre città), presumendosi in base alle leggi dei contratti pubblici, fin dal 1865, che il 10% è la percentuale di utile che presuntivamente si ricava dalla gestione di un appalto. A questi proventi, superiori a 500.000 €/anno stimati, si sommano i circa 500.000 €/anno di economie derivanti dal trasferimento del parcheggio IV Novembre al gestore, che tornerebbero a gravare sul Comune in caso di cancellazione “delle strisce blu”. E il gettito effettivo? Tanto per citare un dato, nel bilancio di previsione del 2012 furono appostati in entrata 2.225.000 €, importo molto vicino a quello della previsione d’appalto. Come il gettito effettivo possa diventare di 200.000 € è cosa che solo gli alchimisti/finanzieri del Comune, politici e burocrati, possono spiegare. Ma quand’anche si trattasse di “soli” 200.000 €, con quale coraggio il sindaco di un comune alla fame, che inanella corbellerie e figuracce con impudica indifferenza, che stupra la reggia col suo corno inverecondo e poi apostrofa un ministro del calibro di Bray dicendogli, in conferenza stampa, che non può “limitarsi a fare il compitino in classe”, che oscura la nobile chiesa di Vaccheria con il suo tempio di stracci alle salsicce e friarielli, che non ha vergogna della sonora lezione inflittagli dal comitato per la Capitale europea della cultura e che si bea della nuova età dell’oro che, GRAZIE AL DISSESTO, sta offrendo a Caserta, con quale coraggio, dico, può osar dire di volervi rinunziare per solo dannato populismo e permettersi di criticare il moderno servizio che fu messo in piedi in città? E come può, di contro, continuare ad alimentare innumerevoli rivoli di sperpero, piccoli e grandi, penultimo dei quali i 70.000 euro del Corno dello scorno, che non si sa dove smaltire, forse nemmeno le discariche lo vogliono. E l’ultimo? E’ fresco dell’altro ieri. Firmata al volo dal dirigente Cioffi (non si sa nemmeno se sia in carica visto che la sua proroga è sub iudice al ministero) è stata pubblicata la determinazione N.1978/2013. Oggetto: “AFFIDAMENTO PER SERVIZI DI PROGETTAZIONE BRAND IDENTITY E CORPORATE IDENTITY.” Non è suggestivo? Sembra una cosa importante e lo è, almeno per il costo, 14.640 Euro. Di che si tratta: sostanzialmente di definire i contrassegni (stemma della città ecc.) per carta intestata, manifesti ecc. e modalità di comunicazione. Una cifra molto elevata per quel servizio, poca cosa per un Paperone che butterà a mare (dice) 200.000/500.000 Euro senza batter ciglio, affidato “ad personam” a uno del giro, in barba alle più elementari regole vigenti per gli appalti. Ma questa è un’altra chicca e la rinvio alla prossima puntata. Tanto più che, leggendo questo annunzio, mi sa che un pensierino a ripensarci ci scappa. Staremo a vedere e Auguri a tutti.’
*ex sindaco Caserta