di Vincenzo Viglione Se esiste veramente un tema che le istituzioni e la politica, a livello sia centrale che locale, non hanno saputo affrontare nel corso degli ultimi venti anni, è quello del contrasto al traffico dei rifiuti tossici e alle ecomafie in generale. E non per incapacità, perchè le professionalità ci sono e sono anche alte, ma per la non volontà di scegliere che futuro dare al proprio territorio. In un lungo susseguirsi di amministrazioni di ogni colore politico e di visoni anche teoricamente contrapposte in tema ambientale, nessuno ha voluto assumersi fino in fondo le proprie responabilità, lasciando tutto in balia di pilateschi commissariamenti che, prima con l’emergenza rifiuti, e oggi cone le numerose criticità come l’inceneritore a Giugliano e Bagnoli, impediscono a questo territorio di essere gestito in maniera ordinaria. Possibilmente ascoltando la voce dei cittadini, e non di pochi ma potenti speculatori da tre soldi (una volta erano quattro, ma la crisi è crisi…). Che poi, proprio per via di questi ultimi la politica non è stata capace di effettuare scelte libere da condizionamenti. E se finalmente, sulla scia delle storiche battaglie popolari, condotte dal basso, fatte di cittadinanza attiva, oggi si era arrivati ad ottenere dei primi piccoli ma significativi risultati in questo senso, uno di questi era sicuramente la presenza di un Corpo Forestale dello Stato sempre in prima linea nelle attività di monitoraggio e tutela del territorio. Ebbene, in queste ore, di fronte all’ipotesi sempre più spinta di un Governo che intende abolire il Corpo Forestale, facendolo confluire in altre Forze di Polizia, in virtù di un piano di riordino della Pubblica Amministrazione che prevede la riduzione da 5 a 4 degli attuali corpi di Polizia, non si può che restare basiti. Questo Governo, in pratica, dopo un finto interessamento alla questione Terra dei Fuochi conclusosi in un inutile decreto che non ha prodotto nessun tipo di risultato apprezzabile superiore a quello di fatto raggiunto solo grazie al forte e costante impegno proprio del Corpo Forestale, e dei sempre dimenticati Vigili del Fuoco, continua a mostrare tutta la sua miopia in termini di tutela dell’ambiente. E tutto questo, nel silenzio assordante di istituzioni locali, sia comunali che regionali, che hanno creduto di essersi messe a posto con la coscienza con una firma in calce a quell’altro patetico strumento elaborato nel misero tentativo di buttare fumo negli ai cittadini, che era il cosiddetto “Patto per la terra dei fuochi”. Insomma, siamo al solito cambiare tutto per non cambiare niente di gattopardiana memoria, che invece di offrire garanzie e tutele per questo territorio, lo restituisce di nuovo a un futuro buio e privo di certezze.

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