di Alessandro Gatto*
Poveri noi che abitiamo nella terra dei veleni. Tra Napoli e Caserta. Poveri noi che subiamo oltre il danno anche la beffa di essere governati da chi non sa cosa fare di fronte al più grave crimine contro l’umanità, che è stato commesso, appunto, nel territorio che si trova tra le città di Napoli e Caserta. Un disastro ambientale prima sottaciuto poi, di fronte alle evidenze dei fatti, ammesso e pure accertato ma ancora non evidenziato e non ben spiegato a tutti. E questo è ancora più grave !!!
Per esempio, si dovrebbe vietare l’utilizzo delle acque di falde acquifere inquinatissime da contaminanti cancerogeni, di cui si è accertata la presenza. Però non lo si fa. Oppure si fa divieto ma non lo si fa rispettare e non si informano correttamente le popolazioni circa i rischi che corrono. Perchè ??? Perchè meno si sa e meglio si sta. Questa è la regola che ha fatto “tirare a campare” fino ad oggi, (da circa venti anni a questa parte). Le relazioni scientifiche earno molto chiare già da diversi anni !!! Una fra tutte è la relazione del dott. Giovanni Balestri, commissionata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, che in maniera inequivocabile e con rigore scientifico individua tutte le aree inquinate tra Giugliano in Campania, Lusciano, Trentola Ducenta, Castelvolturno e così via. Ponendo l’accento soprattutto sull’inquinamento delle falde acquifere e sull’inquinamento che ancora non ha raggiunto l’acme, che si raggiungerà nell’ormai famosa data del 2064.
Vale a dire che ancora non abbiamo visto niente. E questo lo dice una relazione tecnico-scientifica commissionata dalla Magistratura, non qualche rapporto “allarmistico” dei soliti gruppi ambientalisti (di cui sono sempre più orgoglioso di farne parte). Quindi lo scenario è ormai chiaro a tutti: NON DIVULGARE !!! NON FAR SAPERE !!! ZITTIRE CHIUNQUE VOGLIA DIRE QUALCOSA O FARE LUCE SU QUESTO DISASTRO AMBIENTALE. Basterebbe iniziare subito con operazioni di prevenzione ambientale e sanitaria primaria. Come ad esempio interdire l’utilizzo delle acque di falda che già sono state analizzate e dichiarate scientificamente come inquinatissime. Ma chi deve interdire deve anche far rispettare queste interdizioni altrimenti è come non aver fatto nulla. Cioè non basta il solo pezzo di carta che fa divieto e che nessuno rispetta !!! Non serve più !!!
OCCORRE FAR RISPETTARE QUESTE SEMPLICI REGOLE !!! Poi parleremo anche delle bonifiche del terriotorio e di come farle nel migliore dei modi dal punto di vista chimico fisico e biologico. MA ADESSO LA PRIORITA’ E’ LA MESSA IN SICUREZZA AMBIENTALE DEL TERRITORIO !!!
Referente settore inquinamento e rifiuti del WWF agro aversano-Napoli nord e litorale domizio*