di Nicola Del Piano
Ti dico subito che pur non conoscendoti, mi rivolgo a te con familiarità. Del resto, se hai deciso di conoscere la morte, non potrai esimerti dal considerare che Ella annulla tutte le differenze. E quindi, perché mai prendersi in giro o comunque continuare a farlo?
Saranno tanti i motivi che si sono intrufolati nei tuoi pensieri, facendoti prendere una tale decisione. Le tecniche sono le più svariate, da quelle meno dolorose a quelle che pensi siano poco dolorose ed invece si riveleranno assai amare, tanto da farti considerare, proprio quando sarai sul punto di andartene, di tornare indietro e modificare tutto il progetto. Dicono che la più penosa in assoluto sia l’impiccagione.
Se ti scrivo questa mia è perché proprio non riesco a comprendere come i giornali possano dare notizie di morte con tanta semplicità e soprattutto come sia possibile che con altrettanto tanta semplicità tali notizie di morte svaniscano nell’ombra. Si parla di tre suicidi al giorno, legati a motivi economici ed a nessuno passa per la testa di dire qualcosa, alzare la voce e insomma, cercare almeno di capire che quello che sta avvenendo ha superato ogni misura. Dov’è finito l’uomo?
A parte il fatto che qualcuno, qualche anno fa, ci aveva avvertiti. Far ruotare la propria esistenza attorno al danaro, all’economia, non avrebbe portato da nessuna parte. Ma, figurati. Non abbiamo il tempo di festeggiare il nostro compleanno, pensa se arrivassimo ad avere memoria di qualche insegnamento del passato. E, forse, adesso il punto non è proprio questo.
Non voglio tediarti né riempirti di belle parole. Della tua vita, puoi fare quel che vuoi. Quello che però voglio che tu sappia è che forse quella cosa che vuoi eliminare non è più la tua vita, ma è diventata qualcos’altro. E’ diventata quella vita che tutto il mondo esterno a te ha contribuito a far diventare.
Non credere che non riesca ad immaginare la tua strada senza uscite, la tua disperazione davanti ad un tunnel che sembra completamente buio e murato. I tuoi problemi li conosci meglio di chiunque altro. Ma perché renderli più importanti della vita stessa? Perché lasciare che la tua esistenza voli via, senza dare il giusto peso al gesto che hai deciso di compiere? Forse, avendo una famiglia, dei figli, delle affezioni insomma, credi che i pensieri che animano le tue tentazioni di morire, siano più importanti di loro e di te stesso? Te stesso certo, perché è di quello che stiamo parlando. Stiamo parlando di nudo e sano egoismo. Quell’egoismo e quella giusta considerazione di te che hai completamente perduti.
E poi, lasciamelo dire, il tuo gesto sa un po’ di vigliaccheria. E’ da vigliacchi andarsene, e non certo dignitoso come qualcuno pensa. E’ da vigliacchi lasciare che dei biglietti colorati con l’odore della carta bagnata prendano il sopravvento su qualcosa che è molto più di un debito, una sconfitta, una delusione. E ne vale veramente la pena? Non è che ci stai dando troppo la mano?
Non voglio soffermarmi sul valore di quello che perdi, quello lo puoi scoprire da solo, e poi non c’è nulla da scoprire, sai benissimo quanto può essere bella una passeggiata al mare, una qualsiasi cavolo di cosa che a te va di fare e che ti rende felice. Non farmi credere che questo non abbia più senso, è solo che ti sei girato dall’altra parte e credi che queste belle cose non ci siano più. Invece no, non è così. E’ solo che tu hai dato importanza a qualcosa che così importante non è. La tua vita è importante, il tuo mondo è importante, tu sei importante. Il resto non merita la tua assenza.