di Mario De Michele

Analisi del testo. Prendiamo in esame il post pubblicato su Fb da Città Visibile, forza politico-amministrativa di maggioranza con grande peso specifico: esprime il vicesindaco e un assessore. Prima parte del documento “Quando fondammo il Collettivo “Città Visibile”era il settembre del 2015. Avevamo l’ambizione di diventare, nel tempo, un riferimento politico-culturale e di riuscire ad incidere nella vita pubblica della nostra difficile Città. Sette anni dopo, riteniamo che questa ambizione sia stata soddisfatta. Lo si evince, indiscutibilmente, dalla violenza degli attacchi che il Collettivo ed i suoi esponenti, che oggi ricoprono ruoli di responsabilità, subiscono ad un ritmo quotidiano. Sapevamo, quando iniziammo il nostro percorso, – aggiungono i componenti del collettivo – che questo era un paese dove la politica era stata sempre fatta, usando mezzi che non hanno nulla di politico. Sapevamo che il “vecchio sistema” avrebbe continuato ad inquinare i pozzi, come sapevamo che sarebbe continuata quella pratica, molto ortese, dell’intimidazione anonima, vigliacca, allusiva”. Bene. Anzi male. Malissimo. Perché mai come stavolta Città Visibile si è data la zappa sui piedi. Facciamo parlare i fatti. E le vicende corredate da atti pubblici e ufficiali. Scrivono i membri del movimento: “Avevamo l’ambizione di diventare, nel tempo, un riferimento politico-culturale e di riuscire ad incidere nella vita pubblica della nostra difficile città. Sette anni dopo, riteniamo che questa ambizione sia stata soddisfatta”. Come ha inciso Città Visibile sulla vita pubblica di Orta di Atella? Ambiente (assessore al ramo Vincenzo Tosti, numero uno del collettivo): rifiuti speciali, nocivi e pericolosi sparsi ovunque (clicca qui per link 1 articolo di Campania Notizie, clicca qui per link 2 articolo di Campania Notizie, clicca qui per link articolo 3 di Campania Notizie ); roghi tossici (clicca qui per link articoli di Campania Notizie); parco Lampitelli nel totale degrado (clicca qui per link articoli di Campania Notizie); cimitero comunale in condizioni da quinto mondo (clicca qui per link articolo di Campania Notizie), strade colabrodo (clicca qui per link articoli di Campania Notizie). Ci fermiamo qua perché altrimenti servirebbero fiumi di inchiostro. E noi, a differenza di Città Visibile e Tosti, ci teniamo all’ambiente. Pubblica istruzione (assessore Belardo): chiesta certificazione Isee per i libri di testo agli alunni delle scuole elementari, è fuorilegge (clicca qui per link l’articolo di Campania Notizie). NESSUN ATTO CONCRETO E IL LEGAME CON IL VECCHIO SISTEMA – Guardandosi bene dall’andare nel merito dei casi sollevati dalla nostra testata (mai una smentita, mai una querela, mai un atto “vero”) il collettivo avvalora la tesi (errata “ab origine”) dell’attivismo del movimento con un’altra considerazione propagandistica e destituita di ogni fondamento. Quando si decidono ad allegare delibere, determine e provvedimenti ufficiali e oggettivi? “Lo si evince, indiscutibilmente, – si legge nel post – dalla violenza degli attacchi che il Collettivo ed i suoi esponenti, che oggi ricoprono ruoli di responsabilità, subiscono ad un ritmo quotidiano. Sapevamo, quando iniziammo il nostro percorso, che questo era un paese dove la politica era stata sempre fatta, usando mezzi che non hanno nulla di politico. Sapevamo che il “vecchio sistema” avrebbe continuato ad inquinare i pozzi, come sapevamo che sarebbe continuata quella pratica, molto ortese, dell’intimidazione anonima, vigliacca, allusiva”. Città Visibile blatera di “vecchio sistema” facendo chiaro riferimento alle passate amministrazioni locali guidate nell’ordine dai sindaci Luigi Ziello, Angelo Brancaccio, Salvatore Del Prete “Monsignore”, Giuseppe Mozzillo e Andrea Villano. Orbene, dando per scontato che gli ex primi cittadini chiamati indirettamente in causa sono stati tutti un fallimento, facciamo una breve carrellata su come funzionava il “vecchio sistema” e da chi era composto. Luigi Ziello: sindaco fino alla fine degli anni 90’, definito dal pentito Orlando Lucariello, ritenuto attendibile dalla Dda di Napoli: “Referente del clan dei Casalesi fino agli anno 89-90”. Delle amministrazioni guidate da Ziello faceva parte, tra gli altri, Angelo Brancaccio. Non solo. Ziello è stato anche uno dei personaggi di spicco del “partito dei tecnici”, il partito che durante il boom edilizio ha fatto soldi a palate. Sapete chi sostiene fattivamente l’attuale amministrazione comunale capeggiata dal sindaco Pd Vincenzo Gaudino in cui svolge un ruolo di primo piano Città Visibile? Espedito Ziello, figlio di Luigi Ziello, citato anche nella relazione che ha portato allo scioglimento per camorra del Comune, ai tempi della sindacatura Villano. Passiamo a Angelo Brancaccio: primo cittadino ortese per quasi un ventennio, è ritenuto dalla magistratura il capo della cupola politico-affaristica che operava, a suon di tangenti, nel corso della cementificazione della città. Le amministrazioni griffate Brancaccio sono state sostenute da Nicola Comune, capogruppo di maggioranza, il quale durante il sacco edilizio ha costruito un palazzo tuttora abusivo, abitato dal figlio Francesco Comune, che è uno dei leader di Città Visibile. Maria Rosaria Comune, figlia di Nicola Comune e sorella di Francesco Comune, è stata assessore esterno della giunta Brancaccio. Nel mentre toccava i picchi storici il boom edilizio. Maria Rosaria Comune fu inoltre nominata da Brancaccio consulente, a pagamento, per la pianificazione e progettazione del reddito minimo di inserimento. Di fronte all’immobile “incriminato” della famiglia Comune, sempre negli anni del cemento, è sorto sul terreno del fratello di Nicola Comune un altro edificio. Sapete da chi è stato realizzato dopo una voltura? Dalla F.A.A.G. Costruzioni. Sapete a quell’epoca chi erano i soci della ditta? Andrea Villano e Gianfranco Piccirillo. Il primo è stato sciolto per camorra. Il secondo è stato uno dei fedelissimi di ferro di Brancaccio. Una volta finito nelle grazie dell’imperatore ortese infatti Piccirillo ha fatto incetta di incarichi e di soldi. È stato addetto stampa della GeoEco (ex Consorzio Ce2), assessore esterno della giunta Brancaccio e presidente dell’Acquedotti su indicazione ovviamente sempre di Brancaccio. Piccirillo è oggi il leader del Pd di Orta di Atella, partito che assieme ai Riformisti esprime ben 5 consiglieri di maggioranza. In pratica sono loro a mantenere in piedi il sindaco Pd Gaudino. Di Città Visibile fa parte anche il consigliere comunale in carica Mariano Indaco. Il fratello Franco Indaco fu assunto dalla ditta che si occupava della raccolta rifiuti, grazie all’intermediazione-imposizione di Brancaccio, che aveva il monopolio delle assunzioni nelle società che svolgevano il servizio di igiene urbana. Per non parlare di Stefano Minichino, ex consigliere comunale eletto nella coalizione di Mimmo Damiano alle comunali del 2010. Subito dopo le amministrative Minichino fu assunto presso il centro commerciale “Fabulae” di proprietà della famiglia Damiano. Nelle fila di Città Visibile figura Crescenzo Crispino, noto sostenitore dell’allora potentissimo Luigi Ziello. C’è poi Luigi Mozzillo, figlio di Lorenzo Mozzillo, ex dipendente comunale, accanito tifoso di Brancaccio. Per ora ci fermiamo qua sempre per non consumare troppo inchiostro nel rispetto dell’ambiente (di cui non si preoccupa l’assessore delegato Tosti). Ecco da chi era composto e come funzionava il “vecchio sistema”. SCUSANTI PUERILI DI FRONTE A REATI PENALI – Torniamo al post social di Città Visibile. “Sappiamo bene quale è – recita un passo del documento – il disegno in base al quale, ancora oggi, è proseguita la campagna scomposta e delirante contro la compagna Marilena Belardo. Sappiamo bene che ci sono soggetti che non hanno digerito l’affermazione così netta di una donna. Di una donna militante che è stata sempre dalla stessa parte, lottando per quella gente che quegli stessi poteri ha sempre usato come merce, come bottino elettorale, consegnandogli un paese stremato”. Stavolta il solito complottismo comunistoide travalica ampiamente i confini del ridicolo. La difesa d’ufficio a favore dell’assessore Marilena Belardo è uno schiaffo all’intelligenza dei cittadini. La Belardo è proprietaria di una casa abusiva in via Vivaldi (clicca qui per link articolo di Campania Notizie). Tralasciando il finto femminismo, tutti ricordano che in assise Tosti ha zittito e trattato in malo modo il consigliere di opposizione Giovanna Migliore, parliamo di fatti e cose succose. Per non mollare la poltrona la Belardo, 20 giorni prima dell’adozione dell’ordinanza (tenuta dall’Utc nel cassetto per 6 mesi), ha donato l’abitazione alla figlia commettendo due reati: falso in atto pubblico e dichiarazione mendace. Pur essendone pienamente a conoscenza ha dichiarato davanti allo stimato notaio Giovanni Reccia che sull’abitazione non pendevano procedimenti amministrativi in merito alla conformità urbanistica dell’immobile. Tutte bugie. Una “truffa” nella quale è rimasto coinvolto anche l’incolpevole notaio Reccia, che si rivarrà sulla Belardo, ne siamo certi, in tutte le sedi (clicca qui per link articolo di Campania Notizie). Ricapitolando: l’assessore Marilena Belardo ha commesso finora tre reati penali: abusivismo edilizio, falso in atto pubblico e dichiarazione mendace. Per non farsi mancare nulla anche il vicesindaco Tosti vive in una casa abusiva (clicca qui per link articolo Campania Notizie). Viva la legalità! LE COOP DELLA CAMORRA E IL SERVIZIO CIVILE – A proposito di legalità. È necessaria una doppia parentesi: quelli di Città Visibile non sono a conoscenza del fatto che Gianfranco Piccirillo, leader del Pd ortese, partito di maggioranza relativa nell’amministrazione Gaudino, ai tempi del sacco della città si è improvvisato imprenditore edile arricchendosi nel giro di pochi mesi? Impossibile. Lo sanno bene. Ma sono maestri nella doppia morale. Come dimostra in modo inconfutabile il caso della coop Eco in odore di camorra, ancora convenzionata con il Comune per la gestione del servizio civile. La dominus della Eco è Sofia Flauto, indagata dall’Antimafia di Napoli per concussione, turbativa d’asta, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e per 416 bis primo comma, che prevede “l’aumento di pena quando la condotta tipica sia consumata al fine di agevolare le associazioni mafiose, abbia natura oggettiva concernendo le modalità dell’azione, ovvero abbia natura soggettiva concernendo la direzione della volontà” (clicca qui per link articolo di Campania Notizie). Città Visibile non è a conoscenza? Suvvia. COMPLOTTISMO DA QUATTRO SOLDI E IL SOLITO GIORNALISTA – Ultima parte del post di Città Visibile: “Poteri e personaggi arciconosciuti e noti anche alla magistratura che si servono del solito giornalista per alludere, insinuare il dubbio e provare a sussurrare che in fondo tutti sono uguali. Ed oggi l’attacco è tutto fatto di un “si vocifera”, “dicono sui marciapiedi”. Foto taroccate, cercate sui social, alle quali viene cambiata la data, in modo che sembri di questo gennaio quando invece è del novembre 2020. Il disegno è chiaro. Indurre Città Visibile a fare un passo indietro. Costringere Marilena Belardo a rinunciare al suo impegno. Provare a picconare, giorno dopo giorno, con un incessante lavorio ai fianchi. Abbiamo le spalle larghe. Finora non abbiamo perso tempo a rispondere. Lo faremo nelle sedi opportune (sbrigatevi, ndr). Oggi – conclude il documento – mettiamo un punto. Tutti sanno chi siete, cosa fate e dove volete riportare questa Città. Siamo orgogliosi del lavoro che i nostri compagni stanno svolgendo all’interno dell’Amministrazione Gaudino e il passo indietro non lo faremo. Nemmeno per prendere la rincorsa”. Analizziamo frase per frase: “Poteri e personaggi arciconosciuti e noti anche alla magistratura che si servono del solito giornalista per alludere, insinuare il dubbio e provare a sussurrare che in fondo tutti sono uguali”. Punto primo: il “solito giornalista” è lo stesso che, tramite Campania Notizie, alle comunali del 2018 (appena 3 anni e mezzo fa) si è schierato apertamente con la coalizione guidata da Vincenzo Tosti. Campania Notizie ha regalato il banner elettorale sia al candidato sindaco Tosti, sia a Peppe Comune di Città Visibile. Durante quella campagna elettorale, cadendo nella trappola di pensare che quelli di Città Visibile fossero davvero i più puri dei puri, il “solito giornalista” ha invitato a mezzo stampa i cittadini di Orta di Atella a votare per Tosti (clicca qui link 1 articolo di Campania Notizie, clicca qui per link 2 articolo di Campania Notizie). Al “solito giornalista” Tosti si rivolgeva spesso per confrontarsi sui temi politici e per aver consigli e suggerimenti. Punto secondo: “Tutti sanno – si legge nel post – chi siete, cosa fate e dove volete riportare questa Città”. Questo è verissimo. Per loro sfortuna ora tutti sanno chi sono, cosa fanno e dove vogliono riportare Orta di Atella quelli di Città Visibile. Al “vecchio sistema”.

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