In un teatro Ariston gremito all’inverosimile Dario Abbate ha aperto la sua campagna elettorale per le elezioni comunali di Marcianise in cui è “stato obbligato” a candidarsi a sindaco per difendere quei valori di “democrazia e libertà” che hanno sempre contraddistinto il suo agire politico ma che “un commissario venuto da lontano e non si sa mandato da chi” ha mortificato impedendo che “Marciansie potesse scegliere democraticamente, a differenza di altre città, il suo candidato a sindaco”. 90 minuti di passione politica sono andati in scena ieri nel teatro marcianisano dove è stata presentata la coalizione di riformisti e moderati che sosterrà la corsa dell’avvocato contro l’avversario principale, quell’Antonello Velardi che per molti dei presenti ha “usurpato” il simbolo del Pd e che ora “intorpidisce la campagna elettorale con accuse pesanti perché sente l’odore della sconfitta”. Velardi è stato attaccato da vari responsabili delle liste civiche alternatisi sul parco per spiegare i motivi del sostegno ad Abbate. Sul palco, inoltre, Gianpiero Zinzi e Maria Luigia Iodice. Ad aprire la convention, invece, Gennaro Oliviero, consigliere regionale dem che ha così confermato il sostegno ad Abbate contro il Pd. Impegnato in missione invece l’eurodeputato Nicola Caputo che ha inviato un video messaggio. E toni duri contro i dem sono stati utilizzati anche da Abbate che ha detto: “Noi di questo Pd non abbiamo bisogno se il Pd è quello che mortifica la storia di Marcianise e dei marcianisani, di quelle tante persone che sono cresciute picchettando fabbriche, volantinando e attaccando manifesti”.