“Il Ministro Calderoli consuma l’ennesimo strappo istituzionale inviando il disegno di legge attuativo dell’autonomia differenziata direttamente al Consiglio dei Ministri, ignorando ancora una volta palesemente le prerogative di Parlamento, Regioni ed Enti Locali relegandoli al ruolo di comparse”. Lo afferma la senatrice Aloisio in una nota. “Un documento ancora una volta non condiviso e che di fatto resuscita le vecchie intese del 2018, quelle ribattezzate”spacca-Italia”, staccando di fatto ufficialmente la spina alla tenuta dell’unità nazionale. Se solo il Ministro avesse assistito ad almeno una delle audizioni della scorsa Commissione Federalismo” continua la pentastellata “avrebbe potuto toccare con mano il totale dissenso dei maggiori costituzionalisti, giuristi ed economisti italiani innanzi ad un provvedimento che, di fatto, non prevede una reale perequazione a seguito della concessione di maggiori forme di autonomia”.

Vincenza Aloisio

“Il cavallo di Troia nel quale si nasconde l’attacco al Sud è sempre nella definizione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (Lep) e, soprattutto, nel loro finanziamento”, spiega Aloisio. “Si legge nella bozza che l’autonomia non potrà partire fino a quando i Lep, che dovranno colmare i divari tra le regioni del Nord e quelle del Sud, non saranno «determinati». Ma come garantirli finanziariamente rimane un mistero. Si rimanda fumosamente il loro finanziamento alle future leggi di Bilancio, in contraddizione con l’attuale manovra che invece afferma che vanno determinati senza oneri per lo Stato”. “La dotazione che residuerà dalla Manovra” afferma “sarà probabilmente sufficiente solo per acquistare il materiale di cancelleria in uso all’ennesima inutile cabina di regia inventata per l’occasione. Insomma, mentre l’autonomia prende la rincorsa, bisognerà sperare che il Governo riesca a trovare risorse in manovra per garantire di diritti uguali per tutti i cittadini a prescindere da dove vivono. E finché non saranno determinati i fabbisogni e i costi standard legati ai Lep, si utilizzerà comunque con la spesa storica per cui le Regioni del Nord potranno tenersi quanto speso dallo Stato nel territorio per quei servizi che storicamente è molto di più di quanto speso nelle Regioni meridionali”. “Il Mezzogiorno chiede rispetto e coesione anche dai propri Presidenti di Regione per non assecondare questa deriva autonomista” conclude “se il Governo crede di procedere sul tema dell’autonomia a forza di strappi dovrà troverà davanti un’opposizione durissima e compatta”.

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