Secondo l’ultima rilevazione di SWG Pd e M5S sono appaiati al 16,3% nelle intenzioni di voto. Una leggera risalita per i pentastellati (dal 15,4% del voto) e il baratro per i democratici che perdono quasi tre punti rispetto al 19% delle elezioni che era già considerato un disastro. Tra i banchi dell’opposizione possono ritenersi soddisfatti Matteo Renzi e Carlo Calenda, che il sondaggio attesta all’8,6% e ormai quasi tutte le rilevazioni post elettorali che si susseguono di settimana in settimana pongono stabilmente Azione-Iv sopra a Forza Italia. Il partito del Cavaliere viene dato a 6,5%, in netto calo dall’8% delle urne. Se Berlusconi deve preoccuparsi, non sarà di certo entusiasta Matteo Salvini.

La Lega ha ottenuto quasi tutti i ministeri che chiedeva, compreso in parte quel ministero dell’Interno da cui il nuovo ministro Matteo Piantedosi sta implementando misure che ricevono il plauso del segretario del Carroccio. I proclami post elettorali su blocco degli sbarchi, ponte sullo Stretto e pensioni non si riflettono nei sondaggi che vedono i leghisti al 7,9%, lo 0,9% in meno rispetto alle elezioni e al di sotto di un 8% che al momento rappresenta la soglia psicologica sotto la quale il Capitano troverebbe ad attenderlo il ruggito delle correnti regionali e dei rivali interni. La scarsa perfomance della Lega è forse figlia dei freni posti all’attivismo salviniano dalla premier Giorgia Meloni, soprattutto sulle pensioni (Quota 41 allo stato attuale sarebbe troppo costosa). Proprio la leader di Fratelli d’Italia è l’unica che vede il suo successo veleggiare stabilmente verso il 30%: 29,1 la percentuale esatta, che riassorbe in pieno le perdite degli alleati e tiene stabile la quota totale della coalizione. L’ascesa di 3 punti netti sul 26% delle urne, che già era stato un trionfo, è figlia della luna di miele tra il paese e la nuova leader. La tenuta dell’idillio è attesa ora dalla prova dei fatti.

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui