Nello scorso consiglio comunale, con all’o.d.g. il bilancio di previsione, è stato certificato il fallimento politico-amministrativo della premiata ditta Gaudino-Tosti. Un documento contabile che, secondo noi, nasconderebbe tante insidie e trabocchetti dal punto di vista tecnico-contabile e che è privo di qualsiasi visione politica del futuro della nostra città. Avevamo presentato un emendamento per reinserire lo sgravio del 30% sui tributi per quelle famiglie al cui interno vivono persone diversamente abili. Proposta politica che non è stata manco presa in considerazione e che viaggia nei meandri degli uffici comunali. Questa maggioranza consiliare ed il Sindaco Gaudino hanno scelto di confermare un’ingiustizia sociale quasi unica nell’intera provincia di Caserta. Un bilancio previsionale che aumenta le tariffe Tari, che massacreranno le già esigue economie di commercianti e famiglie ortesi, già provati dal caro bollette e da un’inflazione galoppante. Un bilancio previsionale che prevede il servizio a domanda individuale a carico del 100% (mensa scolastica e trasporto disabili) sempre di madri e padri della nostra comunità, presi di mira del fu centrosinistra per far quadrare i conti contabili mentre i loro di conti hanno deciso di non decurtarsi nemmeno di un euro! In pratica, tasse alle stelle e zero servizi per la collettività ortese, con strade gruviera al limite dell’agibilità, Palazzetto dello Sport ancora chiuso e la Villa comunale che tranne selfie, frutta e verdura, non si ha certezza di quando sarà riaperta, assumendo sempre più una trame da Beautiful. Ciak, si gira. Un documento contabile che assomiglia ad una macelleria sociale, altro che uguaglianza ed equità sociale, i tributi aumentano, i servizi a domanda individuale diventeranno un lusso per pochi e ciliegina sulla torta si sono aumentati l’ indennità, per quelle non ci sono “dissesti” che tengono. Sono previste per legge ma da una coalizione di centrosinistra ci si aspettava un segnale di cambiamento, impiegare la parte delle indennità aumentate per istituire un capitolo ad hoc ed alleggerire i ticket mensa o prevedere qualsiasi iniziativa di natura sociale. Parliamo di 24.000 euro all’anno che per 5 anni fanno 110.000 euro, non proprio bruscolini ma certe sensibilità politiche decantate in realtà erano solo propaganda sulla pelle di tanti cittadini in difficoltà economiche. Una proposta politica seria e concreta già adottata da diversi Comuni dell’agro aversano che hanno dato realmente un segnale politico di priorità alle fasce più deboli. La chiamano giustizia sociale! Solo 40.000 euro per il contenzioso, in un Comune che ha decine e decine di lite pendenti presso diversi tribunali, esporranno quasi sicuramente l’Ente locale a futuri debiti fuori bilancio. Un bilancio ricco di fantasia e povero di soluzioni per la comunità ortese. Sul piano politico il Sindaco Gaudino non ha più la maggioranza politica nel civico consesso per governare, l’ennesima “spaccatura”, conferma la sua totale incapacità di gestione politica della sua ex maggioranza. In un paese serio avrebbe già protocollato le dimissioni, invece hanno richiesto quelle del Presidente del Consiglio comunale, non proferendo nessuna parola sul “caso Belardo”, né sullo show avvilente del loro Vice Sindaco nei confronti della consigliere Migliore. Gaudino ha problemi con il pallottoliere e sopravvive grazie al suo voto, un Sindaco debole politicamente che in futuro sarà più preoccupato a trovare la “quadra” che a risolvere i numerosi problemi che attanagliano la città di cui al momento, leggendo i comunicati dei vari movimenti della fu maggioranza, non se ne “fregano” proprio. In maggioranza i movimenti prediligono scelte opportunistiche prive di qualsiasi logica politica, dimostrando di essere più attaccati alla poltrona che al bene comune, preferendo litigare tra di loro invece di trovare soluzioni condivise per una comunità allo sbando che assiste ad un immobilismo amministrativo senza precedenti nella storia ortese. Infine, ci teniamo a fare alcune precisazioni all’ultimo delirante comunicato di Città visibile. Comprendiamo il nervosismo di una compagine che si è ritrovata ad essere da Città visibile a quella “abusiva” ma questo non giustifica una ricostruzione romanzata ed artificiosa sull’ultima assise consiliare. Respingiamo con fermezza e determinazione le disgustose allusioni rivolte alla nostra capogruppo. Non ci saremmo mai permessi di definire “specchiettista” colui che ha trasformato l’ultimo consiglio comunale in una sagra di “pettole e fagioli”, tra musica e claudicante lettura da “Natale a casa Cupiello”. Non è nostro stile. Rispettiamo coloro i quali rivestono un ruolo istituzionale nonostante siano ancora “immaturi” e ricorrono a dettati confezionati ad hoc. Non viviamo di pregiudiziali. Noi continueremo sempre ad avere rispetto e dignità per le Istituzioni tutte, il minimo sindacale per chi nutre passione per la politica.
Alternativa per Orta